Pubblicato il 10 Settembre 2024
In un video di qualche giorno fa Zelensky aveva irriso Putin, affermando di aver portato la guerra in Russia come lui aveva fatto con l’Ucraina. Dopo l’attacco nella regione del Kursk il presidente ucraino non si è fermato e, nella notte tra lunedì e martedì, ha lanciato un attacco senza precedenti con 144 droni verso obiettivi in Russia, colpendo 9 regioni. Almeno una ventina di droni sono riusciti a raggiungere Mosca, costringendo le autorità a chiudere il traffico aereo per qualche ora.
L’attacco dell’Ucraina alla Russia
Nel recente incontro con Giorgia Meloni, Zelensky ha detto di avere un piano per porre fine alla guerra. A quanto pare il presidente ucraino ha cambiato strategia ed è passato al contrattacco, invadendo alcune regioni russe come avvenuto nel Kursk.
La mossa successiva è stata l’attacco con droni che, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russa, sarebbero stati distrutti. Nella regione di Mosca sarebbero stati abbattuti 20 droni, altri 72 a Bryansk, 14 nel Kursk, 13 nella regione di Tula e 8 in quella di Belgorod. Ci sarebbero stati altri attacchi nelle zone di Kaluga, Voronezh, Oryol e Lipestk.
Il bollettino: una donna morta e voli bloccati
Durante gli attacchi è morta una donna di 46 anni, mentre altre 3 persone sono rimaste ferite, secondo quanto riferito dalle autorità russe. Disagi anche agli aeroporti di Vnukovo, Domodedovo e Zhukovsky, dove i voli sono stati sospesi per questioni di sicurezza. Il normale traffico aereo è poi ripreso gradualmente dalla mattina.
I russi hanno prontamente reagito, scagliando a loro volta dei droni kamikaze contro le postazioni ucraine, ma dei 46 droni lanciati 38 sarebbero stati abbattuti dalla difesa aerea ucraina. La Russia avrebbe anche lanciato un missile balistico Iskander-M dalla Crimea occupata e un missile antiradar X-31P dallo spazio aereo sopra il Mar Nero verso l’Ucraina.