Un attentato in piena regola quello subito ieri, in casa sua al quartiere Nicolosi di Latina, da Antonio Di Silvio, detto Cavallo, pregiudicato ristretto agli arresti domiciliari. Un attentato per il quale i carabinieri di Latina, a distanza di appena qualche ora, hanno già fermato un uomo, che sarebbe il principale sospettato.
Ora si cercherà di capire quale sia il reale coinvolgimento del fermato, ascoltando le dichiarazioni dei testimoni e visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.
I fatti si sono svolti ieri mattina, quando il Di Silvio è andato ad aprire alla porta di casa sua. In pochi secondi, però, si è ritrovato avvolto dalle fiamme scaturite da un liquido infiammabile che la persona che aveva davanti gli ha lanciato addosso. L’ipotesi è che la persona presentatasi a quell’indirizzo, in via Grassi, fosse stata invitata, o comunque fosse attesa; probabilmente aveva un appuntamento con la vittima.
Un regolamento di conti, parrebbe, che ha costretto il pregiudicato al ricovero in ospedale, al Goretti, con ustioni su gran parte del corpo, anche se l’uomo non sarebbe in pericolo di vita.
Antonio, 56 anni, fa parte della nota famiglia criminale ma avrebbe sempre avuto ruoli marginali nelle attività criminali del clan.
Non resta, adesso, che attendere l’esito delle indagini. Già in giornata l’attentatore potrebbe avere un nome ed un cognome.
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