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Attentato a Bruxelles, uccisi due cittadini svedesi. Catturato il presunto killer, massima allerta anche in Italia

Pubblicato il 17 Ottobre 2023

Ieri pomeriggio, poco prima delle 19:00, un uomo ha aperto il fuoco con un kalashnikov nel centro di Bruxelles e ha ucciso due cittadini svedesi al grido di “Allah Akbar”.

Quest’ennesimo episodio, sommato all’uccisione di un professore in una scuola francese ad Arras per mano di un folle, forse un ex studente, al grido di “Allah Akbar”, ha fatto ripiombare l’Europa nell’incubo terrorismo e poco importa che si tratta probabilmente di cani sciolti.

L’attentato

Secondo le ricostruzioni l’uomo, a bordo di un motorino, ha caricato il suo kalashnikov e ha fatto fuoco contro due cittadini svedesi, giunti in città per assistere al match di qualificazione agli Europei tra Belgio e Svezia.

Secondo le prime indiscrezioni l’uomo avrebbe agito per vendicare le violenze contro i musulmani, non ultima la tragica uccisione di un bambino musulmano a Chicago per mano di un folle.

Dopo l’uccisione dei due tifosi svedesi è scattata la caccia all’uomo e il presunto killer sarebbe stato bloccato e arrestato nella serata di ieri in prossimità della sua abitazione, a Schaerbeek, dopo uno scontro a fuoco con la polizia. Colpito al torace, l’uomo adesso si trova in ospedale.

Chi è il presunto attentatore?

L’attentatore sarebbe Abdesalem L, un 45enne che aveva fatto richiesta di asilo nel 2019 e già noto alla giustizia della Tunisia e che, secondo quanto riferito dalla tv belga Rtbf, aveva già legami con attività terroristiche.

Notizia però non confermata da ministro della Giustizia belga, Vincent Van Quickenborne, secondo il quale Abdesalem non rappresentava una minaccia “concreta e imminente”.

Il ministro ha però confermato che l’uomo era noto per altre attività sospette, dal soggiorno illegale alla minaccia alla sicurezza dello Stato fino al traffico di esseri umani.

Inoltre nel 2016 circolavano informazioni, mai confermate però, che l’uomo avesse un profilo radicalizzato e che era pronto a partire in una zona di guerra per combattere in nome della jihad.

Vincent Van Quickenborne si è espresso così sulla questione: “L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione”. In seguito i Servizi del Belgio avrebbero appreso che l’uomo sarebbe stato condannato in Tunisia ma per reati comuni e non per terrorismo.

Restano comunque molte ombre sul presunto killer, che all’inizio dell’anno avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine, che lo ha poi denunciato. Sta di fatto che l’uomo, pur essendo attenzionato da tempo alla polizia belga, è riuscito ugualmente a compiere un attentato che ha causato la morte di due persone.

Cresce l’attenzione anche in Italia

L’ennesimo attentato ha fatto scattare l’allarme in tutti i paesi europei, compresa l’Italia. Secondo quanto riferisce Il Giornale l’attentatore avrebbe soggiornato anche in Italia, a Bologna.

Intanto in mattinata si è svolta una vasta operazione anti-terrorismo in Italia, che ha portato all’arresto di due egiziani, uno dei quali naturalizzato italiano.

Su di loro pende l’accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo.