Pubblicato il 12 Luglio 2020
Autostrade – Al termine del cda di ieri, la società Autostrade ha inviato una nuova proposta di accordo al governo. Il Consiglio, a quanto si apprende da fonti governative, ha approvato una nuova proposta finalizzata a una positiva definizione della procedura di contestazione in corso sul nodo delle concessioni autostradali.
Autostrade: i nodi da sciogliere
Da quanto emerge nelle ultime ore i punti nevralgici in via di definizione sono due, il primo, a carattere tecnico, è quello della concessione di cui fanno parte: il sistema tariffario, la manutenzione e gli investimenti. Il secondo, invece, di natura strutturale, su come sarà organizzata la nuova compagine societaria di Autostrade per l’Italia.
Autostrade: la nuova proposta
Crescono i risarcimenti (anche per il ponte di Genova) e si abbassano le tariffe, nella proposta di Aspi inviata al governo. Per quanto riguarda il tema della concessione il governo Conte 2 chiede un taglio delle tariffe almeno del 5%, più controlli sulla rete, e maggiori investimenti. Il tutto per una cifra di circa 3,4 miliardi (Aspi aveva offerto 2,8 miliardi a inizio giugno) da aggiungere ai 7,5 miliardi di manutenzioni e 13,2 miliardi di investimenti del piano presentato dall’ad Tomasi a gennaio di quest’anno. Ci sarebbe anche un abbassamento dei pedaggi, sulla base del sistema regolatorio dell’Autorità dei trasporti, pari all’1,75% per tutta la durata della concessione.
Nella proposta di Autostrade per l’Italia si legge anche della volontà di aprire all’ingresso di nuovi soci, mentre non comparirebbero riferimenti a possibili modifiche del decreto Milleproroghe sul tema dei risarcimenti dello Stato all’azienda in caso di revoca della concessione.
Non viene giudicata “sufficiente”, a un primo esame, dal M5s, la proposta di Aspi. “I Benetton devono uscire dalla gestione”, è l’idea dei pentastellati.
Atlantia: pronta a ridurre le sue quote sotto al 50%
Per quanto riguarda la questione strutturale, invece, Il governo ha chiesto alla famiglia Benetton che oggi ha l’88% di Autostrade di cedere le sue quote di maggioranza, e di fatto sembra che la holding Atlantia sia disposta a ridurle sotto al 50% (intorno al 30%).