Una delle novità principali introdotte dal nuovo decreto riguarda la segnalazione dei dispositivi, che dovranno essere indicati almeno 1 km prima fuori dai centri urbani.
Tra un autovelox e l’altro dovranno esserci distanze minime differenziate in base al tipo di strada (urbana o extraurbana) per evitare la concentrazione di multe nello stesso tratto di strada.
La collocazione degli autovelox sarà determinata dai Prefetti e i dispositivi potranno essere posizionati solo in aree ad alto tasso di incidenti, dove è documentata l’impossibilità o la difficoltà di contestazione immediata a causa delle condizioni strutturali della strada
Il decreto stabilisce che la velocità rilevata dagli autovelox sarà parametrata a quella prevista dal codice per ciascuna tipologia di strada, come 50 km/h nei centri urbani.
Sulle strade extraurbane, invece, “I dispositivi potranno essere utilizzati solo per riduzione della velocità non superiore a 20km rispetto al limite ordinario”
Questa giustificata da Salvini con l’intento di utilizzare gli autovelox in modo mirato e necessario, come vicino a scuole, asili o ospedali, evitando l’uso di rilevatori di velocità senza una reale esigenza di sicurezza
Affinché il cittadino non sia “ingiustamente vessato” dall’uso dei dispositivi, il decreto stabilisce anche i casi in cui si può ricorrere alla contestazione immediata.
Viene precisato che è possibile fare ricorso a dispositivi che si trovano a bordo di un veicolo in movimento senza contestazione immediata solo nei casi in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili.
In generale, però, gli autovelox a bordo delle auto delle forze dell’ordine devono essere adeguatamente riconoscibili.
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