Autovelox nel Salento. Due nuovi rilevatori pronti ad andare in scena sulle statali

Fanno discutere e sollevano polemiche, spesso supportate anche dai politici locali. Gli autovelox nel Salento sono l’incubo di tanti automobilisti che, soprattutto in questi mesi caldi estivi, affolleranno le provinciali e statali salentine. Altre polemiche ed altre irregolarità si prospettano per via di due nuovi autovelox nel Salento che esordiranno presto sulle statali. Il primo è quello già installato sulla Statale 613 Lecce-Brindisi nel territorio del Comune di Surbo. Dopo essere stato notato da molti automobilisti, in transito in direzione Lecce e dopo che la vicenda ha suscitato l’ennesimo vespaio di polemiche sui social, il sindaco di Surbo Ronny Trio, tramite la sua pagina facebook, ha informato la cittadinanza e quanti percorrono quel trafficato tratto di strada che l’impianto non è ancora attivo e che darà comunicazioni ufficiali non appena sarà funzionante. Nonostante questa rassicurazione del primo cittadini, però, in molti restano non convinti e fanno notare come la segnaletica, che dovrebbe avvisare gli automobilisti della presenza della postazione fissa di rilevamento della velocità, non è visibile poiché nascosta dai rovi e posta a molti metri dal limite della carreggiata. Ora, non resta che attendere per capire se e come l’inconveniente sarà risolto.

Autovelox nel Salento, il secondo rilevatore

Il secondo autovelox nel Salento dovrebbe entrare in funzione entro l’estate. Si tratta di quello lungo la Statale 101 Lecce-Gallipoli, nel territorio di Galatina, in direzione Santa Maria di Leuca. La decisione di installarlo fu assunta dalla Giunta comunale nel gennaio del 2020 e ad oggi il Comune è ancora in attesa del rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Anas. Di certo, gli occhi elettronici controlleranno la velocità dei veicoli in transito e, in caso di superamento del limite massimo consentito pari a 110 km orari, faranno scattare la sanzione a carico degli automobilisti che non rispettano il Codice della Strada.