Baby gang: i carabinieri della Compagnia di Lanciano (Chieti) hanno individuato i responsabili dell’aggressione. E’ stata svolta una prolungata e ininterrotta attività investigativa, coordinata dall’autorità giudiziaria: sono stati ascoltati i testimoni e visualizzati più e più volte i video delle telecamere presenti sul posto. Bisogna ora accertare chi sia responsabile di cosa e chiarire come si sia svolto, nel dettaglio, l’assalto.
La storia del ragazzo dallo sguardo troppo intenso. Forse è stato questo a portarlo a essere ferito gravemente, evidentemente non per sua colpa. Non cambia nulla per il diciottenne aggredito, che resta grave in rianimazione a Pescara, ancora in pericolo di vita. Si trova in coma farmacologico indotto: lo stato di sedazione protegge il cervello da ulteriori rischi. La sedazione potrebbe essere ridotta già da domani. Gli interventi chirurgici posti in essere avevano lo scopo di ridurre l’ematoma e bloccare un’emorragia. Il pugno, sferrato con particolare violenza, lo avrebbe colpito nella parte parietale sinistra. Quando il fatto terribile che lo ha riguardato si è svolto, come è noto, questi si trovava in compagnia di due amici nella zona binari dell’ex stazione Sangritana. L’assalitore che ha colpito la tempia del diciottenne aveva insultato e minacciato, poi aveva rincorso i tre coetanei. I ragazzi della baby gang non si sono fermati, per riscontrare i risultati degli eventi da loro provocati e prestare aiuto: sono scomparsi e non si sono interrogati in merito alle loro azioni nemmeno per un momento. Ma a colpire in maniera devastante è stato uno solo: un tredicenne.
Coordinano l’indagine il procuratore capo Mirvana Di Serio e il pubblico ministero Serena Rossi: è stato aperto un fascicolo per lesioni gravissime. Tra le ipotesi di reato, la rissa è esclusa. Un’informativa è stata trasmessa anche alla procura minorile dell’Aquila.
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