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Il rapper Baby Gang si fa un video nella cella di san Vittore e lo posta su Instagram. Indagato

Baby Gang esce dal carcere: “Pistole e marijuana sono scelte espressive”

Pubblicato il 26 Giugno 2024

Baby Gang, che lo scorso maggio aveva avviato uno sciopero della fame contro la sua carcerazione che riteneva ingiusta, è stato scarcerato e rimesso nuovamente ai domiciliari. La decisione è stata comunicata oggi dal Tribunale del Riesame di Milano, che ha accolto il ricorso dell’avvocato del trapper, Niccolò Vecchioni. Annullata dunque la decisione di fine aprile della Corte d’Appello di Milano, che aveva ordinato la misura cautelare in carcere per il 22enne poiché, mentre era ai domiciliari con il braccialetto elettronico, aveva pubblicato sui social una foto che lo ritraeva con una pistola (finta) che puntava contro l’obiettivo, circondato da sacchetti di plastica (anche questi finti) pieni di marijuana.

Baby Gang fuori dal carcere: “Non potete mettere dentro un attore di film d’azione”

Baby Gang, alias Zaccaria Mouhib, era finito dietro le sbarre per una sparatoria nel 2022 in corso Como, durante la quale rimasero feriti alla gamba due senegalesi. Successivamente ottenne i domiciliari, per poi fare ritorno alle patrie galere dopo aver pubblicato la foto incriminata, ma anche per aver lasciato il domicilio e aver incontrato altre persone.

I giudici che hanno ordinato la scarcerazione di Baby Gang, pur criticando i contenuti negativi dei suoi profili social, che denotano come il trapper non voglia allontanarsi da uno stile di vita improntato all’illegalità, hanno ammesso che si tratta comunque di scelte espressive nell’ambito dell’attività che è autorizzato a svolgere.

Il Tribunale del Riesame ha inoltre spiegato che a Baby Gang erano state date parziali autorizzazioni per la realizzazione di shooting fotografici e di videoclip, aggiungendo che poteva incontrare uno dei suoi collaboratori e anche comunicare con soggetti terzi, lasciando a volte il suo domicilio, in virtù del lavoro che svolgeva. Baby Gang in aula aveva chiesto la scarcerazione, aggiungendo: “È come se si prendesse un attore che fa film di azione e lo si mettesse dentro”.