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Due bambini come Cenerentola: picchiati e costretti a fare lavori umili in casa dalla matrigna

Pubblicato il 10 Luglio 2024

Una donna salentina è accusata di aver perpetrato diversi tipi di violenza contro i figli adottivi, colpiti più volte con calci, scope e cinghiate, il tutto condito da una buona dose di insulti e offese gratuite.

La donna si arrabbiava per qualsiasi cosa: per la casa in disordine, per il modo di vestire o per i voti bassi a scuola, determinati dalla disastrosa condizione familiare in cui i due bambini erano costretti a vivere.

Violenze e maltrattamenti della matrigna

La donna prendeva in giro la figliastra per il suo modo di vestire e per il suo aspetto fisico, chiamandola più volte “cotoletta” in tono dispregiativo. Il figliastro spesso veniva picchiato e in alcune circostanze ha dovuto fare ricorso al pronto soccorso per le ferite subite dopo le percosse della donna.

La matrigna colpiva i ragazzini anche con il manico della scopa e tirava loro i capelli, costringendoli a fare i lavori più umili e usuranti in casa. La situazione andava avanti dal 2015, fino a quando la ragazzina non ha trovato il coraggio di parlare della terribile situazione che viveva a casa ad un professore della sua scuola.

Il ragazzo, che nel 2015 aveva 10 anni, più volte ha cercato di fuggire da quella casa che per lui e la sorellina era diventato un inferno. La donna attualmente è sotto inchiesta, anche grazie alle dichiarazioni dei dirigenti delle loro scuole e dei familiari che hanno spinto per il processo. A novembre è già fissata l’udienza preliminare per fare piena luce su questa bruttissima vicenda.