Taglio di capelli a soli 5 euro, ma col rischio di beccarsi qualche malattia o qualche infezione. Tutto questo capita in un bugigattolo a Napoli in via Ranieri, in prossimità della stazione di Piazza Garibaldi, dove un tunisino aveva aperto un barber shop ma senza alcuna autorizzazione né rispetto delle più banali norme igienico-sanitarie.
Gli agenti dell’Unità Operativa I.A.E.S., guidata dal Comandante Maggiore Gabriele Salomone, stavano svolgendo dei controlli sul territorio nell’ambito dell’attività di repressione dei reati ambientali e contro il patrimonio nell’area della Maddalena, quando hanno notato un barber shop aperto da poco.
Gli agenti si sono insospettiti per i prezzi decisamente stracciati e fuori mercato: il taglio dei capelli a soli 5 euro. Hanno dunque voluto vederci chiaro e, una volta entrati nel locale, hanno trovato montagne di lamette sporche di sangue, capelli sparsi ovunque, barattoli di tinture e numerose blatte che camminavano indisturbate sul pavimento.
Il titolare del negozio, chiamato semplicemente “Barber Shop”, era un 19enne di origini tunisine che non aveva alcuna autorizzazione per svolgere l’attività, né tanto meno era in possesso del contratto di smaltimento di rifiuti pericolosi. Le lamette sporche di sangue, che dovrebbero seguire un percorso speciale per lo smaltimento, erano stipate in normali sacchi di plastica pronti per essere gettati nella vicina Piazza Mancini.
I guai per il 19enne però non erano ancora finiti poiché gli agenti si sono insospettiti per uno strano collegamento che dalla cabina esterna dell’Enel raggiungeva una cassetta d’alimentazione interna. E infatti, dopo controlli più approfonditi, hanno scoperto un rudimentale allaccio ben nascosto alla montante elettrica dell’Enel.
Sul posto sono intervenuti i tecnici del servizio nazionale elettrico e, seguendo una lunga rete di canaline ben nascoste, hanno constatato che il misuratore dell’energia era stato bypassato consentendo di fatto al locale di fruire gratuitamente dell’energia.
Gli agenti hanno dunque provveduto a sequestrare tutti gli attrezzi legati all’attività, compresi i rifiuti e il misuratore manomesso, dopodiché hanno denunciato l’uomo per gestione illecita di rifiuti e per furto aggravato. Sono in corso anche altri accertamenti per quantificare l’energia rubata e la somma evasa dal fisco.
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