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5 bare di soldati francesi sotto la torre Eiffel: ansia a Parigi, c’è la mano della Russia?

Pubblicato il 3 Giugno 2024

Medvedev, durante uno dei tanti “battibecchi” tra Mosca e Parigi, aveva promesso che se Macron avesse mandato truppe al confine ucraino avrebbe rimando indietro in Francia molte bare di soldati francesi. Una “promessa” che in un certo senso è stata mantenuta, infatti lo scorso 1° giugno sono state ritrovate all’ombra della torre Eiffel 5 bare avvolte da un tricolore francese con la scritta “soldati francesi dall’Ucraina”. Nelle bare c’era solo gesso, ma l’episodio ha suscitato grande ansia e apprensione a Parigi, dove è in corso il Roland Garros e dove si giocheranno le Olimpiadi quest’estate.

Le 5 bare sotto la torre Eiffel

Le autorità hanno subito aperto un’inchiesta che hanno portato all’arresto di tre cittadini provenienti dalla Germania, dall’Ucraina e dalla Bulgaria. A quanto pare l’autista che ha scaricato le bare e i ragazzi che le hanno trasportate sarebbe arrivato dalla Bulgaria la sera prima. Gli altri due fermati, autori materiali della deposizione delle bare, sarebbero invece stati bloccati alla stazione degli autobus di Parigi, dove stavano partendo alla volta di Berlino.

Una goliardata di pessimo gusto? Forse sì, forse no. Tuttavia desta non pochi sospetti la posizione dell’autista del furgone, coinvolto in un altro recente episodio controverso. Nella notte tra il 13 e il 14 maggio ignoti vandalizzarono il memoriale della Shoah a Parigi, imbrattando il Muro dei Giusti con impronte di mani usando della vernice rossa. Da allora diversi attivisti filopalestinesi hanno adottato proprio il simbolo delle mani rosse per protestare contro l’offensiva israeliana su Gaza.

Ebbene l’autista sarebbe uno degli autori dell’imbrattamento del Muro dei Gusti con le impronte rosse delle mani, quindi non sarebbe la prima volta ad essere coinvolto in un gesto vandalico controverso. Proprio per questo motivo si è avanzata l’ipotesi di “ingerenze straniere” e che dietro il gesto ci potesse essere proprio la Russia. Una tesi non da scartare a priori, considerando le minacce di Macron di inviare truppe francesi al confine ucraino che ha provocato la reazione stizzita di Mosca.

Chi sono gli autori del gesto

Dalle indagini è emerso che l’autista del furgone era stato fermato poco prima della deposizione delle bare vicino alla torre Eiffel da una pattuglia della DOPC (Direction de l’Ordre Public et de la Circulation) e, dopo i controlli di rito, era stato lasciato libero di andare. Si tratterebbe di un 19enne proveniente dalla Romania che, dopo una serie di movimenti sospetti su Qaui Jacques Chirac, avrebbe poi parcheggiato in allée Jean Palhan.

Dopo aver depositato le bare due giovani sarebbero poi fuggiti, ma bloccati dalla polizia. L’autista 19enne rumeno, in un francese stentato, ha spiegato che aveva incontrato gli altri due ragazzi solo il giorno prima e che aveva chiesto di aprire le bare per verificare che non ci fossero realmente cadaveri. Per quella missione avrebbe ricevuto in cambio 120 euro. Resta da capire la posizione degli altri due fermati, probabilmente “cani sciolti”, ma non è da escludere che l’operazione sia stata organizzata da qualcun altro.