Arriva a Bari la commissione del Viminale, Decaro si difende: “Foto con le donne del boss? Non sapevo chi fossero”

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Il Viminale ha inviato al Comune di Bari una commissione di accesso per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione, nominata dal Ministro dell’Interno Piantedosi e composta da Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza, Antonio Giannelli, viceprefetto e Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Guardia di finanza.

Giorgia Meloni: “Vergognose le accuse a Piantedosi”

La decisione di Piantedosi ha reso ancora più incandescente la situazione sulla scena politica di Bari, provocando le reazioni del sindaco Antonio Decaro del Pd, che ha accuso il ministro di utilizzare queste misure politicamente.

Accuse subito rispedite al mittente da Giorgia Meloni che, durante l’iniziativa a Campobasso per la firma con la Regione dell’Accordo sui fondi di coesione e sviluppo, ha definito vergognose le accuse rivolte a Piantedosi che secondo lei ha agito correttamente. La Presidente del Consiglio ha aggiunto che l’accesso ispettivo richiesto dal Ministero dell’Interno non è finalizzato allo scioglimento del Comune di Bari, ma una verifica è necessaria.

Ha poi spiegato che la stessa misura sarebbe stata utilizzata nei confronti di qualsiasi altro comune dove ci sarebbero stati sospetti di infiltrazioni mafiose.

Le foto della sorella e della figlia del boss con Decaro

Ad infiammare ulteriormente la situazione sono arrivate le foto dai social pubblicate da Il Giornale e La Verità, che ritrarrebbero il sindaco Decaro insieme alla sorella e alla figlia del boss Antonio Capriati. A quanto pare la foto sarebbe stata scattata proprio dalla figlia del boss in occasione della festa di San Nicola, santo patrono della città.

La foto ha suscitato molto scalpore tra gli esponenti del centrodestra, da Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, a Maurizo Gasparri, capogruppo di FI al Senato, che hanno chiesto a Decaro di fare chiarezza sulla foto.

La difesa di Decaro: “Non sapevo neanche chi fossero”

E Decaro in una diretta social ha provato a fare chiarezza, dicendo di non avere memoria di chi fossero quelle donne. Ha provato a confrontarsi con l’ex comandante della stazione dei carabinieri della città vecchia e l’ex dirigente della Polizia di Stato, ma nessuno dei due ricordava chi fossero le due donne.

Solo quando ha chiamato don Franco, il parroco della cattedrale, ha compreso che erano parenti del boss Capriati, che però non hanno nulla a che fare col resto della famiglia, come ha spiegato il sindaco, e che anzi frequentano assiduamente la parrocchia. Decaro ha comunque spiegato che ha semplicemente fatto una foto davanti al negozio delle due donne, così come fa abitualmente con altri concittadini che chiedono un selfie con lui.

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Redazione Nazionale

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