Pubblicato il 13 Dicembre 2024
La madre ha riconosciuto la grafia del figlio. Non è più il protagonista ignoto di una angosciante vicenda, l’autore della letterina a Babbo Natale appesa all’albero del Politecnico di Bari che ha allarmato e commosso.
La mamma in quello sfogo accorato, in quella richiesta di aiuto, ha riconosciuto suo figlio.
Il passaparola nato dal post di una professoressa insieme con l’eco sui social e i media hanno aiutato a la madre a mettersi in contatto con la docente dello studente.
“Caro Babbo Natale, ho un desiderio diverso da quelli che ricevi di solito. Vorrei che ponessi fine alle mie sofferenze. Vorrei addormentarmi e non svegliarmi più”, si legge nelle lettera.
Non una richiesta di doni o di sogni da realizzare: “Vivere è diventato estenuante, non ho più voglia di combattere per ciò che desidero, per vivere una vita ‘diversa’ da quella considerata normale da tutti. Per favore, lasciami volare via”. Un urlo di disperazione senza una firma, che non ha lasciato indifferenti chi ha letto.
Tra questi una professoressa del Politecnico che si è mossa per cercare di aiutare e rintracciare il ragazzo.
Addolorata per il malessere di quelle parole, ha lasciato un messaggio accanto alla lettera, accompagnato dal suo numero di telefono: “Ci siamo per te”.
La professoressa ha inoltre voluto condividere questa storia sui social nel tentativo di trovarlo più facilmente: “Ho pensato più volte se pubblicare o meno questo messaggio, – ha scritto su Facebook – ma penso che sia l’unico modo per raggiungerti. Caro studente, la vita è un ‘miracolo’ ogni giorno, siamo tutti pronti ad abbracciarti e a parlare subito con Babbo Natale perché ti mostri la ‘bellezza’ della tua età e la ‘sacralità’ della tua vita. Ho il suo cellulare. Chiamami, te lo cedo”