Pubblicato il 13 Maggio 2024
Il coraggio di una madre ha fatto scoprire la trappola, l’inganno, lo sfruttamento. Ridotte a prostitute per il piacere di uomini che volevano profittare di minorenni, di ragazze dell’età delle loro figlie.
In manette, fra Bari, Roma, Trani e Lecce, quattro donne e due uomini.
Sono accusati di aver indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione di tre ragazze minorenni.
Ai domiciliari anche due clienti, di 47 e 42 anni, consapevoli della minore d’età delle ragazze. Per un terzo cliente, di 55 anni, è stato disposto l’obbligo di dimora.
Stessa misura cautelare anche nei confronti di un 45enne barese, gestore di una struttura ricettiva che metteva a disposizione degli appuntamenti per prostituirsi.
Le indagini sono state avviate nel marzo di due anni fa grazie alla denuncia alla Squadra Mobile di Bari presentata dalla madre di una delle vittime, una 16enne.
Insieme con le altre due, era stata adescata col solito pretesto, la promessa di guadagni facili.
“Alcuni clienti hanno pagato anche centinaia di euro per singole prestazioni sessuali. Il danaro guadagnato con la prostituzione veniva utilizzato dalle ragazze, per acquistare abiti, borse e cenare in ristoranti costosi”, hanno spiegato gli inquirenti.
I clienti venivano cercati tramite degli annunci sul web con un numero di telefono al quale chiamare per concordare prestazioni, tariffa e luogo dell’appuntamento.
Un’organizzazione attenta, coordinata: c’era chi riceveva le chiamate, chi poi si occupava di prenotare nelle strutture ricettive per il cliente e chi accompagna le ragazze direttamente in camera.
Le maggiorenni arrestate e il 29enne barese ritenuto lo sfruttatore attendevano in stanze attigue che le minorenni terminassero le loro prestazioni, per poi riscuotere personalmente il denaro dai clienti e corrispondere alle ragazze la quota loro spettante (il 50% della somma).