Il 7 gennaio scorso il 63enne Francesco Dogna fu ritrovato senza vita nel suo appartamento di via Torino a Bari e subito gli inquirenti capirono che si era trattato di un omicidio per le ferite sul corpo della vittima. La caccia all’uomo ha dato i suoi frutti e ha portato al fermo di A.R., un 42enne pregiudicato che a quanto pare conosceva la vittima da oltre 10 anni, benché gli amici e i familiari non ne sapessero nulla.
Secondo la ricostruzione i due uomini si incontravano sporadicamente nell’appartamento di Dogna e il loro ultimo incontro risalirebbe alla sera del 7 gennaio. Qui, secondo quanto trapelato finora dalle indagini, sarebbe scoppiata una lite presumibilmente per motivi legati all’uso di sostanze stupefacenti. Al culmine della lite A.R. avrebbe colpito Dogna probabilmente con un coltello, infliggendogli circa 80 fendenti che si sono rivelati fatali.
Gli inquirenti hanno passato al setaccio le telecamere di videosorveglianza del quartiere Santo Spirito di Bari, incastrando così il 42enne che sarebbe stato visto mentre entrava e usciva nell’appartamento della vittima in un orario compatibile con l’omicidio. Il presunto killer sarebbe poi scappato a bordo di un’auto parcheggiata in zona. Secondo le indagini R. stava progettando di scappare da Bari e il suo piano di fuga prevedeva una tappa al nord Italia per poi fuggire verso l’estero.
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