Blocco dei licenziamenti in rilievo. Nell’incontro concluso (nella tarda serata di ieri 3 maggio) presso il Ministero dello Sviluppo economico per la Bekaert di Figline Valdarno, “abbiamo ribadito la nostra posizione, che dal 22 giugno 2018, non è mai cambiata: per favorire la riuscita del progetto di reindustrializzazione, su cui il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando, abbiamo chiesto a Bekaert di sospendere i licenziamenti già firmati da azienda, Fim, Uilm e Regione Toscana il 24 febbraio scorso”. Così la Fiom e la Cgil in un comunicato congiunto stilato a fine incontro. “Ad oggi, c’erano le condizioni affinché questa storica azienda potesse avere un futuro nella filiera dell’acciaio e dentro un progetto più ampio legato alla rilancio di Piombino”, affermano il sindacato metalmeccanici e la Cgil nazionale, convinti che “attraverso l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione, avremmo potuto garantire il passaggio dei lavoratori ad un’altra società, in costanza del rapporto di lavoro, senza consentire ad un eventuale soggetto subentrante di scegliere se e quali lavoratori Bekaert assumere”. E ancora: “Abbiamo confermato questa posizione al tavolo anche attraverso una lettera inviata ai presenti”, precisano Fiom e Cgil, secondo cui “la pandemia e la crisi di Governo hanno rallentato il progetto di reindustrializzazione del sito di Figline e Bekaert che, in quasi tre anni di vertenza, non ha mai portato al tavolo ministeriale un soggetto con un piano industriale. L’unico piano industriale arrivato al Ministero – fanno sapere Fiom e Cgil – è stato quello della Cooperativa di lavoratori, che non è mai stato preso in considerazione dal tavolo”. Ciononostante, il sindacato dei metalmeccanici e la confederazione di corso d’Italia si sono resi comunque disponibili “a siglare nei prossimi giorni un protocollo che, in caso di futura reindustrializzazione dello stabilimento di Figline o di avvio di un’attività industriale anche in un sito limitrofo, preveda che chi subentrerà, se beneficerà di finanziamenti pubblici, costruisca con istituzioni e organizzazioni sindacali, le condizioni affinché vi siano le garanzie occupazionali per tutti i lavoratori licenziati da Bekaert”, puntualizza Daniele Calosi, segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze e Prato. “La multinazionale Bekaert ha tenuto un atteggiamento inaccettabile e arrogante” sintetizza infine Silvia Spera, responsabile dell’Area politiche industriali per la Cgil nazionale, che conclude “questa vertenza, come altre aperte al Mise, ha dimostrato l’urgenza e la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti, come richiesto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil al Governo Italiano in questa fase drammatica per i lavoratori”.
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