Cronaca

Belluno, coppia di turisti israeliani rifiutata da un albergo: “Siete responsabili di genocidio”

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“Buon giorno, vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono ospiti graditi nella nostra struttura. Pertanto, se vorrete cancellare la prenotazione, saremo lieti di garantirla gratuitamente”. E’ il messaggio su Whatsapp ricevuto da una coppia di turisti israeliani in partenza per l’Italia da Tel Aviv. Lo ha inviato il titolare di un hotel di Selva di Cadore.

La coppia, attraverso Booking, aveva prenotato e pagato due notti nell’albergo bellunese nei primi giorni di novembre, ricostruisce il Corriere.

Il messaggio del titolare dell’albergo scelto dalla coppia è diventato di dominio pubblico dopo la segnalazione del presidente della comunità ebraica di Venezia, Dario Calimani. 

“Quanto accaduto a Selva di Cadore – dice il veronese Sefano Casali, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e avvocato penalista vicino a comunità italo-israeliana veronese e veneta – è un fatto non solo molto grave ma estremamente preoccupante, che si colloca in un contesto discriminatorio verso persone, per motivi di nazionalità o religione. Purtroppo, si registrano in tutta Europa sempre più frequenti rigurgiti di intollerabile antisemitismo, verso i quali non può esserci nessuna forma di tolleranza”. 

Al momento, bene precisarlo, Casali non rappresenta la coppia di Tel Aviv e non c’è una denuncia formale da parte della stessa.

“Mai confondere i popoli con i loro governanti e con gli errori degli Stati. Ciò vale per gli israeliani come per i palestinesi. Nessuno – spiega Roberto Ciambetti, il presidente del consiglio regionale del Veneto – confonde il popolo afghano con i Telebani, né il popolo iraniano con l’oscurantismo dell’estremismo religioso degli ayatollah e via dicendo. Qui a Venezia ebbi l’onore di incontrare di persona Shimon Peres, uomo che credeva nella Pace e che voleva la Pace: credeva in due nazioni e due Stati per gli israeliani e i palestinesi e questo obiettivo mi sembra ancora oggi l’unico realistico e possibile. Dobbiamo lavorare tutti per questo obiettivo e non mi sembra che l’ostracismo riservato a turisti israeliani sia il modo migliore per affrontare questa svolta: trovo sbagliata la scelta dei gestori dell’hotel dolomitico”.

Ciambetti conclude invitando “a non confondere questi gestori con il sistema dell’accoglienza e ospitalità di Selva di Cadore e dell’intero Veneto, che è di ben altra pasta e lungimiranza”.

Sullo stesso piano il commento di Silvia Cestaro, ex sindaco di Selva di Cadore, ora consigliere regionale per la lista del presidente del Veneto, Luca Zaia: “Selva è sempre stata attenta al conflitto israelo-palestinese e ha accolto e accoglie, da sempre, ospiti dall’uno e dell’altro popolo”. C’è profondo rammarico “per un episodio di natura gravissima”.

All’ex sindaco fa eco il disappunto di Walter De Cassan: il presidente di Federalberghi Belluno-Dolomiti si è riservato di commentare con una nota scritta.  

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Redazione Nazionale

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