Bestemmiare in pubblico e ad alta voce è una pratica sicuramente disdicevole e da censurare e, se detta nel contesto sbagliato e davanti alle persone sbagliate, può costare anche molto cara.
Ne sa qualcosa Simone Sernissi, imprenditore 38enne toscano di Semproniano, un piccolo centro in provincia di Grosseto, che si è lasciato sfuggire una bestemmia alla sagra del paese.
Teatro della curiosa vicenda è stata la sagra della panzanella, un appuntamento tradizionale tipico della Maremma dove vengono servite carne e diverse pietanze tipiche del posto.
Come racconta Il Tirreno, il 38enne stava partecipando con gli amici alla sagra la sera del Ferragosto e, tra una battuta e una risata, gli è scappata una bestemmia che associa il nome di Dio a quello di un animale.
É lo stesso protagonista della vicenda a raccontare cosa è accaduto: “Durante un momento scherzoso e goliardico, mi sono sentito arrivare dell’acqua o della birra sul collo e mi sono girato usando un intercalare tipico della Maremma, una bestemmia che cita una divinità cristiana e il nome popolare del maiale domestico”.
La bestemmia, urlata forte e ad alta voce, ha richiamato l’attenzione di due carabinieri in servizio, che lo hanno redarguito. L’uomo però, per sua stessa ammissione, ha reagito male: “Vista la condizione psicologica del momento e la sorpresa di aver ricevuto un simile avvertimento, non mi sono scusato e anzi mi sono un po’ arrabbiato, peggiorando forse la situazione”.
L’episodio, per quanto spiacevole, sembrava essere finito lì e invece pochi giorni dopo l’amara sorpresa: due multe, una per bestemmia e l’altra per manifesta ubriachezza, per un totale salato di 204 euro.
“I carabinieri hanno esclusivamente fatto rispettare una regola – spiega l’imprenditore che ammette le sue colpe – e pagherò le multe, dato che le regole devono essere rispettate, ma è una legge assurda, obsoleta, priva di ogni fondamento logico e a mio parere ingiusta”.
Nonostante la salatissima multa l’uomo trova però il tempo di fare un po’ di ironia: “Se tutti quelli che bestemmiano venissero multati, risaneremmo il debito pubblico italiano”.
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