Pubblicato il 13 Giugno 2020
Bevande alcoliche e superalcoliche, movida, decoro e sicurezza. L’amministrazione comunale di Palermo interviene con un’ordinanza su vendita e somministrazione alcolici. Il sindaco Leoluca Orlando ne ha firmato una che modifica e integra quella emanata l’11 giugno in tema di orari di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, “nell’ambito delle attività per la sicurezza, a tutela della quiete pubblica e per la prevenzione della diffusione del Covid-19”, recita il comunicato stampa. “L’ordinanza, che ha carattere sperimentale, prevede che per i prossimi 30 giorni sia vietata per tutti gli esercizi di vicinato la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione prima delle ore 8 e dopo le 20. Questo divieto vale anche per i distributori automatici”, si precisa. Tuttavia, la scelta non è da tutti condivisa.
Tra i più perplessi, il consigliere comunale Fausto Melluso, di Sinistra Comune: “Il provvedimento sindacale sul divieto di asporto di bevande alcoliche per i locali dopo le 20.00 non lo condivido, nel merito, così com’è: ho potuto constatare con i miei occhi come la modalità da asporto sia la più critica in questa fase di emergenza e l’ho anche detto in tante occasioni, anche ufficiali. Lo è perché i proprietari dei locali non possono dire alle persone come comportarsi in spazi che non sono propri, e anche le forze dell’ordine hanno in questo contesto un mandato oneroso e inevitabilmente discrezionale nell’applicare le regole vigenti negli spazi pubblici in cui cittadini consumano cibo e bevande al di fuori di spazi allestiti”, ha osservato l’11 giugno Melluso sulla sua pagina Facebook dal titolo “Per i diritti e per gli storti”.
Ma torniamo indietro. In relazione alla vendita per asporto di bevande alcooliche, il Comune spiega che sono “esenti da quest’obbligo gli esercenti che svolgono anche attività artigianali di produzione e vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato (ad es. gastronomie, rosticcerie, etc.) che sono autorizzati alla vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione fino alle ore 24. Per tutti gli altri esercizi, dalle ore 20 alle 8 del mattino successivo, il divieto riguarda unicamente la vendita per asporto di bevande alcoliche in contenitori di vetro. Dalle ore 24 alle ore 1.30 della notte è consentita unicamente la vendita per il consumo diretto all’interno dei locali o negli spazi esterni di pertinenza, mentre all’1.30 dovranno interrompersi tutte le attività con la chiusura dei locali”.
Leoluca Orlando ha illustrato le modifiche inserite nel nuovo provvedimento: “Assieme alla Giunta, abbiamo posto rimedio ad alcuni errori materiali che andavano corretti. Era inoltre emersa la necessità di bilanciare le esigenze commerciali degli esercenti, che hanno subito un lungo blocco dell’attività, con l’interesse collettivo di ridurre il rischio di aggregazioni notturne come potenziale fattore di contagio”.
Per il consigliere comunale Fausto Melluso, invece, “se diciamo ad un’attività economica che può essere aperta, allora, dobbiamo anche prevedere delle modalità credibili e potenzialmente remunerative di lavoro. Altrimenti tanto valeva – ed è un problema nazionale – ordinare a queste attività di stare chiuse ponendosi con serietà il problema del reddito di proprietari e dipendenti, oltre che quello di sopravvivenza dell’attività economica. In più osservo che a Palermo ci sono ancora troppe domande ancora pendenti di occupazione di suolo pubblico, realtà che aspettano risposta da mesi e mesi: queste non possono occupare il suolo pubblico per responsabilità non proprie e, in forza di questa ordinanza sindacale, non potranno nemmeno servire bevande alcoliche da asporto dopo le 20.00.
Non possono allestire gli spazi esterni perché non hanno ancora avuto una risposta e questo, insieme all’ordinanza appena pubblicata, comprometterà una già difficile riapertura. Valuterò nelle prossime ore le iniziative da assumere per far valere queste ragioni”, conclude il consigliere su Facebook.
Tra i vari commenti, sempre su Facebook, spicca quello di Sergio Lima, che lavora all’Ars-Assemblea Regionale Siciliana, ovviamente qui a titolo personale: “L’ordinanza del sindaco di Palermo sulla movida non l’ho capita. Non capisco il senso e non riesco a vedere un solo effetto concreto e positivo. Non risolverà mezzo problema e continua nell’errore di equiparare vita notturna e illegalità. L’idea di una repressione e criminalizzazione fa, da sempre, il gioco degli abusivi e scava un solco tra pezzi essenziali di Palermo. Non ci siamo proprio”, ha sottolineato l’11 giugno.
Il tema delle bevande alcoliche divide gli schieramenti in senso trasversale, dunque, anche all’interno delle forze politiche che sostengono la Giunta.