Pubblicato il 20 Maggio 2021
E’ stato condannato all’ergastolo, il 46enne Davide Garofalo con una sentenza della prima Corte d’Assise di Catania alla fine del processo di primo grado per omicidio aggravato, estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’inchiesta, che fu battezzata “Ambulanza della morte” vede l’imputato nella funzione di barelliere accusato di aver ucciso tra il 2014 e il 2016 tre persone. Le vittime, pazienti gravi, secondo l’accusa sarebbero state uccise con aria iniettata nelle vene.
Nell’ambito dello stesso procedimento è imputato, per un altro decesso, anche un altro barelliere Agatino Scalisi, ma il processo, che pure si celebra con il rito abbreviato, non è stato ancora definito.
La Procura di Catania, ricostruisce alcuni episodi dove a pazienti terminali venivano praticate iniezioni d’aria nelle vene, nel tragitto su ambulanze private dall’ospedale a casa, procurando il loro decesso per embolia gassosa per poi sostenere che erano morti per cause naturali.
Il tutto per intascare 200-300 euro di “regalo” che la famiglia gli avrebbe dato per la successiva “vestizione” della salma, incassi che sarebbero stati poi divisi con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano.
Sul caso hanno indagato i carabinieri della compagnia di Paternò è del comando provinciale di Catania.