Pubblicato il 14 Marzo 2025
Un grave incidente domestico ha messo in pericolo la vita di una bambina di un anno e mezzo. La piccola ha inalato accidentalmente uno spillo di cinque centimetri, rischiando di soffocare. Quando la madre se n’è accorta, era ormai troppo tardi: la bambina aveva già ingoiato l’oggetto appuntito. La corsa in ospedale è stata immediata. Grazie all’intervento di un team multidisciplinare dell’Irccs Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste, la bambina è stata salvata. Il nosocomio ha comunicato che l’operazione di rimozione dello spillo è riuscita senza complicazioni e che la piccola è stata dimessa il giorno seguente in ottime condizioni.
Cosa è successo
“La bambina aveva lo spillo in bocca e la madre se n’è accorta, ma prima che potesse intervenire, la piccola lo aveva già inalato”, spiega Domenico Leonardo Grasso, dell’Otorinolaringoiatria e Audiologia dell’Irccs, che ha eseguito l’intervento. “Questo accade perché l’oggetto che il bambino ha in bocca, invece di finire nel canale digestivo, può passare attraverso la laringe, che non è chiusa, e quindi entra nelle corde vocali, finendo prima nella trachea e poi nei bronchi”.
Intervento riuscito, la bambina è salva
“Disostruire le vie aeree di bambini che inalano involontariamente oggetti di piccole dimensioni è una pratica piuttosto routinaria per il nostro team, ma in questo caso l’intervento è stato particolarmente delicato”, aggiunge Grasso. “L’inalazione di uno spillo, infatti, è molto rischiosa perché un oggetto appuntito può causare danni gravi, anche fatali, non solo alla trachea e ai bronchi, ma anche agli organi vicini, come il cuore e le grosse arterie, anche durante l’estrazione”.
L’intervento, continua il medico, “è stato relativamente veloce, circa un’ora, e realizzato con broncoscopia, utilizzando ottiche, ma comunque complesso, per evitare che la punta dello spillo causasse danni durante l’estrazione”. Grasso conclude sottolineando che situazioni di questo tipo sono più frequenti di quanto si pensi. Per evitarle, è fondamentale sensibilizzare i genitori sull’importanza della prevenzione.