Pubblicato il 29 Giugno 2024
Aumentano gli iscritti nel registro degli indagati per la morte del bimbo di 10 anni, caduto e annegato in un pozzo artesiano in contrada Falabia, nel territorio di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa.
Oltre al proprietario del terreno e alcuni operatori della onlus che aveva organizzato l’escursione del gruppo di bambini, alcuni disabili, del quale faceva parte la vittima, è indagata anche l’educatrice che ha cercato di salvare il piccolo calandosi nel pozzo.
Così come per gli altri, si tratta di un atto dovuto per permettere l’autopsia.
Quella che sarà effettuata la prossima settimana e alla quale, così, potranno parteciperanno anche i consulenti delle persone finite nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.
Esattamente si tratta, scrive l’Ansa, di sei educatori che accompagnavano il bambino e un’altra ventina di ragazzi alla visita a una fattoria didattica prevista dal campo estivo.
Intanto, ieri sera centinaia di persone hanno preso parte alla veglia di preghiera per il bimbo.
Nella Basilica di San Paolo, il parroco don Marco Politini ha dedicato il momento di ricordo e di preghiera al bambino.
Continuano i riti religiosi, ma sono stati sospesi i festeggiamenti in onore del patrono di Palazzolo San Paolo che si celebra proprio oggi.
La madre, inconsolabile, continua ad affidare ai social il suo urlo di dolore.
“Bambino mio sei una perla rara ti amiamo vita nostra, il nostro cuore è in frantumi e la nostra anima è nera come la notte vita mia noi siamo morti con te dentro quel maledetto pozzo”, ha scritto pubblicando un’altra foto del figlio.