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Saonara

Bimbo “pusher” a 9 anni, costretto dalla madre a spacciare e riscuotere i debiti dai clienti morosi

Pubblicato il 16 Novembre 2023

Un bambino ad appena 9 anni si è ritrovato a fare il pusher, consegnando droga ai clienti e poi riscuotendo i debiti maturati dai clienti morosi che venivano minacciati per convincerli a pagare. Una terribile storia che giunge da Andria, dove sono state arrestate due persone entrambe del posto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e ricettazione, con l’aggravante di aver sfruttato un minore per i loro traffici illeciti: un 50enne e la compagna 35enne.

L’arresto dell’uomo

Il provvedimento al 50enne è stato notificato in carcere, dove si trova dal mese di luglio perché sorpreso a spacciare droga e a detenere delle armi. Fu arrestato in flagranza di reato, dopodiché fu perquisita la sua abitazione dove furono rinvenuti cocaina, materiale da taglio e per il confezionamento delle dosi, due pistole alterate e senza matricola e circa 70 munizioni di vario calibro.

I carabinieri hanno continuato a tenere d’occhio l’uomo e la compagna con intercettazioni ambientali, telefoniche, monitoraggi telematici e pedinamenti. Durante i controlli è emerso che l’uomo, dal carcere, nel corso dei colloqui con la compagna 35enne impartiva gli ordini per gestire lo spaccio di sostanze stupefacenti della zona.

Il bambino “pusher”

La donna, per mettere in pratica gli ordini del compagno, avrebbe utilizzato uno dei suoi due figli, di appena 9 anni, per consegnare droga ai clienti e riscuotere i debiti, con la certezza che un bimbo così piccolo non avrebbe sollevato sospetti nelle forze dell’ordine. Secondo le indagini almeno 8 clienti avrebbero consegnato soldi al bambino per poi ricevere in cambio delle dosi di droga.

Anche la donna si trova adesso in carcere al termine dell’operazione Croce Rossa, così chiamata poiché “considerata un’attività di aiuto nei confronti del minore” come hanno spiegato i militari.