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Blitz contro il narcotraffico all’alba. Scattano 15 arresti tra tarantino, brindisino e leccese

Pubblicato il 4 Ottobre 2022

Dopo quelli importanti organizzati e realizzati nelle settimane e nei mesi scorsi, ancora un blitz degno di nota nel nostro territorio. Un importante smacco al narcotraffico è stato compiuto all’alba di oggi con il blitz nel tarantino e ha visto in totale 15 arresti, tra cui anche alcuni salentini. I provvedimenti di oggi sono stati effettuati in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. I militari del R.O.S. – con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali di Taranto e Brindisi, del 6° Elinucleo di Bari, del Nucleo Cinofili di Modugno e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia – , grazie al blitz odierno, hanno stretto le manette ai polsi di 15 individui ritenuti responsabili, a vario titolo, di appartenere ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, operante sul territorio di San Giorgio Jonico e comuni limitrofi. L’indagine – sviluppata dal Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri in prosecuzione della omonima operazione ‘Taros’ eseguita nel marzo 2021 – ha documentato l’operatività del gruppo Lucchese di San Giorgio Ionico, dedito al traffico e allo spaccio di stupefacenti in una vasta area della provincia di Taranto. Le investigazioni – dirette dalla Procura Distrettuale di Lecce – hanno evidenziato come, nei territori di interesse, il sodalizio esercitava un controllo pressoché monopolistico del mercato illecito degli stupefacenti, che erano approvvigionati attraverso una rete di fornitori operante anche nelle province di Brindisi e Lecce.

Blitz contro il narcotraffico, i dettagli

Gli approfondimenti, inoltre, hanno consentito di delineare gli assetti del gruppo Lucchese, al cui vertice si colloca un quarantottenne di San Giorgio Jonico il quale, oltre ad interessarsi della direzione organizzativa della consorteria, curava personalmente i rapporti con i vari fornitori di stupefacente. Elementi indicativi della forza infiltrativa del sodalizio e delle capacità di condizionamento esercitata dal gruppo Lucchese sul territorio emergerebbero dalla rete di relazioni che l’organizzazione era riuscita a costruirsi che coinvolgeva anche appartenenti alle istituzioni, i quali, in vario modo, avrebbero favorito i sodali. La manovra investigativa, che si è avvalsa anche degli apporti di un collaboratore di giustizia già legato alla cosca di ‘Ndrangheta Flachi – Trovato – Schettini operante in Lombardia e che ha portato al blitz odierno, si colloca in una più ampia strategia di contrasto della Procura della Repubblica di Lecce che mira a colpire anche quelle attività estremamente redditizie condotte dalle varie organizzazioni operanti sul Distretto di Corte di Appello, come il traffico di stupefacenti che hanno l’effetto di rafforzare il potere delle varie consorterie sul territorio.