Pubblicato il 30 Giugno 2023
Mancano circa 6 mesi alla fine del mercato tutelato dell’energia, il regime in cui i costi delle forniture sono definiti da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, e aggiornati trimestralmente per la luce e mensilmente per il gas. Dal 10 gennaio 2024 esisterà solo il mercato libero, nel quale operano molti fornitori in un contesto di libera concorrenza, eppure c’è uno zoccolo duro di italiani che sembrano – consapevolmente o meno – restii ad effettuare il passaggio prima di quella data. Circa un cliente su tre in ambito domestico si trova ancora in regime di tutela e, come riporta La Repubblica, vista la situazione dell’ultimo periodo si tratta di una scelta comprensibile.
A parte cause più radicate come la scarsa conoscenza del tema e l’incertezza nei confronti del mercato libero, sono anche le condizioni stabilite da ARERA tra aprile e giugno di quest’anno ad aver congelato l’interesse dei consumatori in tutela al cambio di offerta. Pensando in particolare all’energia elettrica, nell’ultima parte dell’anno scorso una famiglia tipo in regime di tutela poteva spendere anche 650€ annui in più rispetto ai migliori prezzi del mercato libero, mentre oggi risparmia circa 120€. Si tratta quindi di una vera e propria anomalia rispetto alle decisioni prese dall’Autorità nei trimestri precedenti, quando i costi del tutelato erano sempre peggiorativi rispetto alle offerte più convenienti disponibili nel libero. E per il gas? La situazione è meno peculiare di quella della luce, ma ci troviamo comunque in mesi di sostanziale parità tra i prezzi della tutela e quelli del mercato libero.
I dati riportati da La Repubblica sono stati forniti da Switcho, uno strumento che consente di trovare e sottoscrivere online un nuovo contratto per la fornitura di gas o elettricità, caricando una bolletta e visualizzando le migliori offerte in base al proprio profilo. Su un’apposita pagina del sito si può vedere anche una panoramica delle tariffe luce e gas oggi disponibili, con l’indicazione delle caratteristiche e del risparmio annuo, ma ovviamente si tratta di una stima e per un calcolo personalizzato bisogna caricare la propria bolletta e verificare i risultati.
I dati di Switcho rivelano un ulteriore dettaglio, che va di pari passo con la situazione sopra descritta ma resta singolare vista la vicina scadenza del regime di tutela: la propensione ad accelerare il passaggio al mercato libero da parte dei consumatori è sensibilmente diminuita. Nell’ultimo trimestre, il numero di utenti del servizio che si trovano ancora nel tutelato e che hanno richiesto un’analisi della bolletta è calata del 48% rispetto al periodo precedente. Un controsenso, visto che tale numero sembrava destinato a crescere in questi mesi fino a inizio 2024, quando il passaggio, salvo ulteriori proroghe, sarà obbligatorio. Invece le ultime variazioni ai prezzi delle materie prime nel mercato tutelato hanno decisamente rallentato il processo, dato che oggi a chi non si è ancora slegato dalla tutela risulta più conveniente restare dove si trova.
Degno di nota anche il ritorno del prezzo fisso: le offerte a prezzo bloccato erano sparite dalla circolazione per tutto il 2022 perché troppo rischiose per i fornitori a causa della fortissima instabilità del settore energetico, ma ora che il contesto è meno turbolento si sono riaffacciate sul mercato a condizioni spesso vantaggiose per i clienti.
La situazione è in costante evoluzione e, come abbiamo visto, può subire svolte poco prevedibili che in questo caso hanno rallentato lo spostamento autonomo verso il mercato libero. Vedremo nella seconda parte del 2023 quanti consumatori di quel 30% ancora in regime di tutela effettueranno il passaggio, e quanti invece attenderanno la data finale che segnerà l’uscita automatica dal tutelato alle condizioni stabilite dall’Autorità.