Pubblicato il 20 Gennaio 2024
Guerra aperta tra il Ministero delle Infrastrutture e il Comune di Bologna.
Dopo lo scontro tra Matteo Salvini e il sindaco Matteo Lepore, il Mit annuncia una direttiva che punta a modificare il comma 2 dell’articolo 142 del Codice della Strada, per restringere la possibilità di creare zone 30 che siano estese ad interi centri urbani.
Le zone 30 dovranno essere limitate a situazioni particolari e specifiche, non spalmate su tutta la città: questo è l’obiettivo del ministero, che punta a disapplicare di fatto la norma bolognese.
In pratica il governo prova a smontare da Roma il progetto Bologna Città 30, considerato “non ragionevole” e “ideologico” dal ministro Matteo Salvini, che lo ha attaccato frontalmente, convocando tra l’altro il primo cittadino Matteo Lepore a Roma.
Sentire il “canto degli uccellini”.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 19, 2024
Ecco una delle giustificazioni che Comune e sindaco Pd hanno dato a lavoratori e cittadini bolognesi per costringerli ad andare a 30 all’ora in città.
No, non siamo su Scherzi a Parte. pic.twitter.com/9038mPKdMX
Un conflitto vero, insomma, con Palazzo d’Accursio che è al lavoro per capire le intenzioni del Mit e se effettivamente possano avere effetti su Bologna.
Nella nota del ministero si legge che si sta lavorando “a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall’articolo 142 comma 2 del codice della strada”.
L’obiettivo del ministero – si aggiunge – è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario. In questo senso, il Mit ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e controllare limiti sotto 50 all’ora”.