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Bonus Casa 2024, tutti i bonus e i requisiti per richiederli

Ecco, quindi, l’elenco dei bonus ancora in vigore nel 2024 (perché prorogati) e come fare per usufruirne: bonus ristrutturazioni, bonus verde, bonus barriere architettoniche, sismabonus,

Pubblicato il 6 Giugno 2024

Il governo ha recentemente messo mano alla materia dei cosiddetti ‘Bonus casa’, cancellandone alcuni e confermandone altri; in alcuni casi – modificandone la platea dei beneficiari e i lavori agevolabili. Di fatto, però, sono ancora numerosi i bonus disponibili anche quest’anno per ristrutturare casa o per renderla efficiente per quanto riguarda l’aspetto energetico e più sicura dal punto di vista sismico.

Bonus casa 2024, le regole per ottenerli. Le misure ancora in vigore.

Ecco, quindi, l’elenco dei bonus ancora in vigore nel 2024 (perché prorogati) e come fare per usufruirne: bonus ristrutturazioni, bonus verde, bonus barriere architettoniche, sismabonus,

Bonus ristrutturazioni edilizie 2024: i requisiti e le regole da rispettare

Partiamo dal fatto che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano di importanti agevolazioni fiscali, sia se interessano singole unità abitative, sia se vengono effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali.

Una delle agevolazioni principali è disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr n. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), e prevede una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo di spesa non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare.

Per le spese effettuate nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, il decreto legge n. 83/2012 ha elevato al 50% la percentuale di detrazione e a 96.000 euro l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio.

Questa agevolazione è stata prorogata nel corso degli anni e, l’ultima modifica, è contenuta nella legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 30 dicembre 2021) che ha prorogato al 31 dicembre 2024 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%) e del limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

In assenza di nuove proroghe, dal 1° gennaio 2025 la detrazione ritornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di spesa di 48.000 euro.

Altra legge fondamentale è il decreto legge n 39/2024 convertito in Legge n 67/2024 che ha previsto una rimodulazione dell’aliquota per il bonus sulle ristrutturazioni edilizie.

In particolare, il comma 8 dell’art 9-bis introdotto in fase di conversione recita testualmente: “all’articolo 16‐bis del testo unico delle imposte sui redditi di cui al  decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dopo il comma 3‐bis è inserito il seguente “3‐ter. Per le spese agevolate ai sensi del presente articolo sostenute dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033, escluse quelle di cui al comma 3‐bis, l’aliquota di detrazione è ridotta al 30 per cento”.

Chi può usufruirne

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato.

L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese, ovvero i proprietari o nudi proprietari, i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie),i locatari o comodatari dell’immobile, i soci di cooperative a proprietà divisa (in qualità di possessori), assegnatari di alloggi e, previo consenso scritto della cooperativa che possiede l’immobile, soci di cooperative a proprietà indivisa (in qualità di detentori), imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce, soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Inoltre, possono usufruire della detrazione fiscale anche i soggetti che sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, ossia: il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado). Il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge. Il componente dell’unione civile (la legge n. 76/2016, per garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone dello stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili). Il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

In questi casi, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile.

La detrazione spetta per lavori sulle singole unità immobiliari per interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia): manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.

Gli interventi devono essere effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e anche sulle pertinenze.

Attenzione, non sono ammessi alle detrazioni fiscali gli interventi di manutenzione ordinaria (spettanti solo per i lavori condominiali), a meno che non siano inseriti in un intervento più vasto di ristrutturazione.

Bonus verde

Anche in questo caso, la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus verde fino al 2024.

Si tratta di una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

La detrazione per tali lavori va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione legate agli interventi.

Ricordiamo che il pagamento delle spese deve essere eseguito con strumenti che consentono la tracciabilità delle operazioni (bonifico bancario o postale).

Può beneficiare della detrazione chi possiede o detiene, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile oggetto degli interventi e che ha sostenuto le relative spese.

La detrazione massima concedibile è di 1.800 euro per immobile (36% di 5.000).

Il bonus verde spetta anche per le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. 

In tali casi, ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Bonus barriere architettoniche 2024

Chiariamo subito che il bonus eliminazione barriere architettoniche spetta per i lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, su edifici già esistenti.

In particolare si tratta di una detrazione Irpef, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. 

E’ importante notare che, in alternativa alla detrazione in dichiarazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Questo bonus è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono fatti i lavori.

Nel caso di delibere condominiali, per l’approvazione di questi lavori occorre la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti 1/3 del valore millesimale dell’edificio.

Attenzione anche al fatto che a questa agevolazione si sommano la detrazione Irpef per ristrutturazione edilizia dell’immobile e la detrazione del Superbonus prevista per gli interventi “trainati”, se fatti assieme a determinati interventi “trainanti”. 

In merito alle spese detraibili, occorre evidenziare che rientrano nell’agevolazione legata alla ristrutturazione edilizia le spese sostenute per: ascensori e montacarichi, elevatori esterni all’abitazione,  per la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari e quelle per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave. 

La detrazione non si applica, invece, per l’acquisto di strumenti o beni mobili, anche se diretti a favorire la comunicazione e la mobilità della persona con disabilità.

Rientrano tra gli interventi agevolati con la detrazione del 75% introdotta dalla legge di Bilancio 2022 i soggetti che rispettano i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche). 

La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e degli impianti sostituiti.

Sismabonus 2024, come ottenerlo

I contribuenti che eseguono interventi per l’adozione di misure antisismiche sugli edifici possono detrarre una parte delle spese sostenute dalle imposte sui redditi.

La detrazione può essere richiesta per le somme spese nel corso dell’anno e può essere ceduta se relativa a interventi effettuati su parti comuni di edifici condominiali.

La percentuale di detrazione e le regole per poterne fruire sono diverse a seconda dell’anno in cui la spesa viene effettuata. Le detrazioni più cospicue riguardano la realizzazione degli interventi per i quali ne consegua una riduzione del rischio sismico.

L’agevolazione è rivolta sia ai contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) sia ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires). 

Dal 2017 gli interventi possono essere realizzati su tutti gli immobili abitativi e su quelli utilizzati per le attività produttive, situati sia nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) sia nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3); queste aree sono state individuate dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003.

Per le spese sostenute dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 spetta una detrazione del 50%, calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo.

La detrazione è più alta (70 o 80%) si ottiene per gli interventi da cui ne consegua una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%). 

Inoltre, per le spese sostenute dal 1 luglio 2020, l’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 ha introdotto per determinati interventi antisismici la detrazione del 110%, il famoso “Super sisma bonus”.

Infine, chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a ‘rischio sismico 1’, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto, 75 o 85%, fino a un massimo di 96.000 euro.