Pubblicato il 25 Settembre 2020
Un correttivo al bando “BonuSicilia” per consentire anche alle microimprese del comparto alimentare e delle bevande nonché di altri settori produttivi interessati, di poter fruire delle agevolazioni messe in campo dalla Regione a sostegno della liquidità delle imprese penalizzate dal lockdown. E’ quanto chiede Confindustria Catania in una lettera inviata all’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano, a firma del presidente degli industriali etnei, Antonello Biriaco e del presidente della sezione Alimentari dell’associazione, Cristina Busi, prontamente attivatasi a tutela del suo settore, che segnalano come alcune criticità del provvedimento, approvato con il Decreto n. 1702 del 16 settembre scorso, siano pregiudizievoli nei confronti di numerose imprese del territorio.
Il bando, infatti – si evidenzia nella missiva-, si pone a sostegno della ripresa economica delle imprese siciliane di piccola dimensione che hanno subito un fermo della propria attività a seguito dei Dpcm emanati dal Governo per il contenimento dei contagi, ma esclude quelle aziende che, seppur non toccate dall’obbligo di chiusura, hanno dovuto comunque sospendere la propria attività per mancanza di commesse e forniture.
E’ il caso, ad esempio, dei produttori artigianali di birra, ampiamente presenti nel tessuto produttivo locale, costretti loro malgrado a fermare la produzione nei mesi del lockdown a causa delle gravi difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dell’impossibilità di commercializzare i propri prodotti per la chiusura completa del canale di vendita Horeca di riferimento, rappresentato da hotel, ristoranti, bar etc.
Per questo, concludono Biriaco e Busi, occorre con urgenza rivedere l’impianto attuativo della norma e consentire anche a queste produzioni locali e alle altre imprese penalizzate, di poter attingere alla misura agevolativa.