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Bronte, udienza di separazione: quel giorno uccide la moglie e tenta il suicidio

Bronte, udienza di separazione: quel giorno uccide la moglie e tenta il suicidio

Pubblicato il 8 Settembre 2021

Bronte (Catania). Erano da poco trascorse le dieci del mattino. Due coniugi si dovevano separare proprio quel giorno e si sono dati appuntamento in quella che era stata la casa coniugale, in via Boscia 14. La donna doveva raccogliere alcune delle sue cose, rimaste presso l’abitazione. Entrambi erano attesi in municipio (separazione consensuale).

Il 47enne Filippo Asero ha perso la testa e ha colpito ripetutamente la moglie, la 46enne Ada Rotini, con un coltello. Un fendente, in particolare, ha tagliato la gola della donna e le è stato fatale. E’ stato allora che l’uomo si è reso conto del suo gesto e con la stessa arma si è ferito all’addome. Ora è ancora vivo: in rianimazione, al Cannizzaro di Catania. C’era un anziano sul posto: forse la persona che Ada, che non era originaria di Bronte ma viveva nella cittadina etnea, accudiva come badante. Questi è rimasto ferito nel tentativo di difenderla dall’aggressione del marito: cercando di dividere i due contendenti, ha riportato una lesione da arma da taglio a un braccio. Per questa ragione è ricoverato presso l’ospedale di Bronte.

Filippo è noto alle Forze dell’Ordine: il 10 dicembre del 2001 era stato arrestato da Carabinieri della compagnia di Randazzo per l’omicidio di Sergio Gardani, 32 anni, dopo un agguato. Il gesto era un corollario della lotta interna a un clan locale, per il controllo delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti. I 47enne stato condannato all’ergastolo in primo grado dalla Corte d’assise di Catania. Poi era stato assolto con formula piena nel 2003, per non avere commesso il fatto (foto di repertorio).