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Cade dalla barella in ospedale e muore: maxi risarcimento per la famiglia di un paziente pontino

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Dopo 17 anni dall’incidente che ha segnato profondamente la vita di un paziente ricoverato all’ospedale Alfredo Fiorini di Terracina, è arrivata la conclusione della lunga vicenda legale con un risarcimento di 380mila euro a favore degli eredi del defunto. La Asl di Latina ha scelto di evitare un’ulteriore battaglia giudiziaria che avrebbe potuto comportare costi ben più alti.

Il tragico incidente e la causa legale

Come ricordano i colleghi de Il Messaggero Latina, tutto ha avuto inizio nel 2007, quando il paziente fu portato al pronto soccorso di Terracina a bordo di un’ambulanza. Mentre era in attesa di essere sistemato su un letto, l’uomo cadde dalla barella, riportando gravi conseguenze sulla sua salute. La vicenda si concluse anni dopo con il decesso del paziente, e la famiglia decise di intentare una causa contro la Asl per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

La controversia è durata diversi anni e si è fermata in appello presso il Tribunale di Latina, dopo che una perizia tecnica aveva evidenziato una possibile esposizione risarcitoria significativa per l’Asl. La relazione del consulente tecnico d’ufficio fece emergere una responsabilità che avrebbe potuto portare a costi ancora più elevati per l’azienda sanitaria, motivo per cui si è optato per una transazione con la famiglia.

L’accordo e la chiusura del caso

Di fronte a questa prospettiva, la famiglia del paziente si è detta disponibile a trovare una soluzione extragiudiziale, accettando una transazione di 380mila euro. In cambio, gli eredi hanno rinunciato a portare avanti il procedimento legale. La direzione legale della Asl ha valutato positivamente l’accordo, suggerendo di accettare la proposta per evitare ulteriori spese legali e rischi di aggravi economici.

Coinvolgimento dell’Ares 118 e azioni future

La vicenda, tuttavia, non si conclude del tutto. È stata riconosciuta una corresponsabilità tra il personale sanitario dell’ospedale di Terracina e i soccorritori dell’Ares 118, che trasportarono il paziente. Secondo la perizia, la Asl Latina è ritenuta responsabile per il 75%, mentre l’Ares 118 è ritenuta corresponsabile per il restante 25%.

Per questo motivo, la Asl ha dichiarato l’intenzione di procedere contro l’Ares 118 per il recupero della quota di 95mila euro attribuibile alla loro parte di responsabilità. Tale recupero sarà perseguito sia in via stragiudiziale che giudiziale, nel tentativo di ripartire equamente il peso della colpa tra i due enti coinvolti.

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Lidano Orlandi

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