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Cagnolina cade in un burrone in provincia di Latina: dopo ore di lavoro è stata salvata dai Vigili del Fuoco

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Un intervento di soccorso delicato ha coinvolto ieri mattina i Vigili del Fuoco del Comando di Latina, che hanno ricevuto una chiamata di emergenza tramite il numero unico NUE 112. L’operazione ha avuto luogo nelle zone impervie del comune di Prossedi, dove un cucciolo di cane di soli tre mesi, di nome Cristina, era caduto in un dirupo di oltre 30 metri.

Il cucciolo disperso ritrovato dopo un giorno

Secondo le informazioni fornite dal proprietario, il cagnolino risultava disperso già dal giorno precedente, lunedì, e solo nella mattina del 2 ottobre il proprietario è riuscito a individuarlo, rendendosi conto che l’animale era caduto in un punto estremamente difficile da raggiungere. Immediatamente è scattata la richiesta di aiuto ai Vigili del Fuoco.

Un intervento complicato in un’area impervia

Al loro arrivo sul posto, la squadra territoriale dei Vigili del Fuoco di Terracina ha subito rilevato la necessità di rinforzi: l’area in cui si trovava il cucciolo era estremamente impervia, rendendo il recupero complicato e pericoloso. Per tale motivo è stato necessario l’intervento del personale specializzato SAF (Speleo Alpino Fluviale), in grado di affrontare operazioni di soccorso in situazioni particolarmente difficili.

Due ore e mezza di operazioni di salvataggio

Le operazioni di recupero sono durate circa due ore e mezza, soprattutto a causa del lungo percorso a piedi necessario per raggiungere il luogo esatto in cui si trovava Cristina. I Vigili del Fuoco, dopo aver affrontato non poche difficoltà, sono riusciti finalmente a recuperare il cucciolo sano e salvo.

Il lieto fine: Cristina torna dal suo padrone

Dopo il lungo e faticoso intervento, Cristina è stata riconsegnata al suo padrone, sano e salvo, con grande sollievo e gioia da parte di tutti i presenti. Il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di concludere positivamente una situazione che avrebbe potuto avere conseguenze ben più tragiche.

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Lidano Orlandi

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