Pubblicato il 22 Luglio 2024
Andrea Joly, giornalista de La Stampa, è stato aggredito brutalmente fuori un locale a San Salvario, dove si stava svolgendo “La Festa della Torino Nera”. La sua colpa? Aver girato un video che ha attirato l’attenzione di alcuni militanti di Casapound che, secondo il racconto del giornalista, lo hanno aggredito brutalmente con calci e pugni.
Al momento sono due le persone fermate, che rischiano di essere denunciate per lesioni personali con l’aggravante di aver agevolato l’attività di organizzazioni di gruppi che incitano alla discriminazione e all’odio etnico, razziale o religioso. Joly ha raccontato per filo e per segno tutte le drammatiche sequenze dell’aggressione su La Stampa e poi in un’intervista a Repubblica.
L’aggressione
L’aggressione scatta verso le 23:57, quando due militanti di Casapound notano Joly che sta scattando foto e girando video. La cosa evidentemente non piace ai due ragazzi, che si approcciano al giornalista con frasi intimidatorie: “Cancella le foto”, “Ma stì video?”, “Sei con noi?”.
Dalle parole si passa rapidamente ai fatti e così, dopo qualche spintone con la tensione che sale, il giornalista viene colpito da un calcio da dietro che lo fa cadere a terra. Poi gli aggressori aumentano, ma lui continua a tenere ben saldo tra le mani il cellulare.
A Repubblica Joly ha spiegato che i suoi aggressori erano giovani, sulla trentina, che lo hanno colpito più volte anche quando era a terra. Poi a un certo punto qualcuno gli stringe il collo: “Mi toglie il respiro. Non perdo conoscenza ma ho una chiara sensazione di soffocamento” – racconta il giornalista, che a fatica riesce a liberarsi.
La fuga di Andrea Joly
Per Andrea ormai c’è solo una cosa da fare: scappare. Raggiunta l’uscita, il giovane giornalista corre verso la sua auto che non era tanto vicina. Dai balconi c’è gente che urla agli aggressori di lasciarlo stare e lo stesso Joly ha detto di avere un ricordo confuso di cosa è successo e di aver ricostruito la dinamica dell’aggressione solo dopo aver visto i video di altri.
Joly ha detto che, a parte qualche livido e qualche ammaccatura, fortunatamente non ha nulla di rotto. Dopo una doccia per lavarsi via il sangue ha chiamato i suoi capi al giornale, che gli hanno consigliato di andare subito all’ospedale Molinette, dove lo hanno curato con professionalità per poi rimandarlo a casa verso le 6 di mattina.