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Eni Calenzano

Calenzano, esplosione Eni: commemorazione per le 5 vittime. Al via autopsie per dare un nome

Pubblicato il 10 Dicembre 2024

Sono state trasferite all’istituto di Medicina legale dell’ospedale fiorentino di Careggi le salme dei cinque autotrasportatori morti nell’esplosione avvenuta ieri nello stabilimento Eni di Calenzano, in provincia di Firenze.

La Procura di Prato, che coordina le indagini, ha già affidato l’incarico per l’esame autoptico. Inoltre verrà prelevato il Dna delle vittime per poterle identificare. Al momento è stato identificato solo il corpo del 51enne Vincenzo Martinelli.

Intanto, domani, alle 10 in via Erbosa, dove ha sede l’impianto, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, sarà insieme con il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo e i capigruppo dell’Assemblea regionale per una commemorazione delle cinque vittime e un pensiero per i 26 feriti.

Il sindaco, si spiega in una nota, ha esteso il lutto cittadino anche a domani, invitando tutta la popolazione a osservare, alle 10, un minuto di silenzio.

“La comunità di Calenzano è addolorata e colpita fortemente da questa tragedia – sottolinea Carovani – Adesso è il momento del lutto e domani mattina saremo presenti al deposito per rendere omaggio alle vittime”.

“Ringraziamo nuovamente i vigili del fuoco, i soccorritori e le forze dell’ordine. Come Amministrazione comunale di Calenzano porremo alle Istituzioni la questione sela presenza di questo impianto sia ancora compatibile in un contesto urbanistico delicato come il nostro”, aggiunge.

E Autolinee Toscane “informa che, “a seguito della ovvia e comprensibile indisponibilità di gasolio nello stabilimento e raffineria di Calenzano dopo il drammatico incidente, e il contemporaneo sciopero e assemblea dei lavoratori della raffineria Eni di Livorno, c’è un impedimento al normale approvvigionamento dei serbatoi di stoccaggio nell’area fiorentina”.

Il mancato rifornimento presso i depositi rischia di essere particolarmente impattante a Firenze, dove, soprattutto per gli impianti di Peretola, si stima che le riserve presenti possano esaurirsi nell’arco di un giorno, spiega una nota di Autolinee Toscane.

Questo potrebbe provocare sensibili disagi per l’utenza, poiché i bus rimasti senza carburante non potranno entrare a fare il servizio di trasporto pubblico locale.

Autolinee Toscane “sta cercando di trovare soluzioni alternative, consapevole che (solo a titolo di esempio) le centinaia di bus dell’area fiorentina non possono fare rifornimento alle normali pompe di benzina”. La società ha già avvisato le autorità competenti.