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Caltagirone: madre e figlio raggirano anziano storico commerciante loro parente

Pubblicato il 28 Settembre 2021

Madre e figlio approfittano della difficoltà emotiva di un familiare, fratello e zio della coppia di criminali.

La guardia di finanza di Catania, a conclusione di una complessa attività di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, hanno deferito a piede libero in concorso tra loro due cittadini calatini, madre e figlio, noti imprenditori operanti nel settore della vendita di carburanti e della ristorazione, per l’ipotesi di reato di circonvenzione di incapace e auto-riciclaggio.

I miliari hanno ricostruito un articolato sistema finalizzato a consentire ai due imprenditori di appropriarsi, nell’arco di tre anni, di 3 immobili di pregio nel cuore della zona commerciale di Caltagirone, il cui valore è stato stimato in oltre 300.000 euro, nonché liquidità per oltre 327.000 euro.

Nel corso delle indagini i finanzieri hanno disvelato come madre e figlio, approfittando di un momento di grave debolezza emotiva di un’ultra sessantenne calatino, storico commerciante del settore calzaturiero, dovuto sia a lutti familiari sia all’aggravarsi delle condizioni cliniche del figlio, sono riusciti a far leva sulla sua fragilità impossessandosi, tramite operazioni finanziarie, anche con titoli al portatore e contratti di compravendita, della somma di oltre 627.000 euro.

Analizzando, in particolare, le voluminose documentazioni contabili costituite da pluriennali bilanci societari e dichiarazioni fiscali, è stato dimostrato come la maggior parte dei proventi illecitamente ottenuti è stata poi immessa all’interno delle casse della società di rivendita carburante e bar-tabacchi gestita dalla coppia denunciata, al fine di riciclare il denaro sporco accumulato e garantirsi un non indifferente vantaggio sulla concorrenza del settore economico di riferimento.

L’immissione all’interno della società di capitali così ingenti avrebbe garantito una florida prosecuzione dell’attività economica esercitata e quindi una più agevole gestione della rivendita carburanti e bar-tabacchi di proprietà.

Al fine di cautelare i beni immobili e le liquidità le Fiamme Gialle calatine hanno eseguito un provvedimento di sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Caltagirone che ha congelato i beni fino alla conclusione del procedimento penale.