Un cameraman 55enne di Mediaset è stato licenziato per molestie sessuali nei confronti di alcune stagiste, ma lui ha respinto le accuse tanto da presentare ricorso al Tribunale del Lavoro. L’uomo non solo ha ritenuto ingiustificate le accuse contro di lui, ma si è lamentato del fatto di aver subito un trattamento diverso rispetto ad Andrea Giambruno, sorpreso dai fuori onda lanciati da “Striscia la Notizia” durante i quali rivolgeva frasi piuttosto imbarazzanti a colleghe e giornaliste.
Come raccontato da Repubblica, il cameraman che lavorava a Cologno Monzese è stato licenziato dopo le accuse di molestie sessuali e comportamenti inopportuni nei confronti di alcune ragazze che stavano facendo uno stage a Mediaset.
Le stagiste hanno parlato di frasi sconvenienti e atteggiamenti inopportuni dell’operatore, vere e proprie molestie a loro modo di vedere. Il 55enne si sarebbe rivolto a loro con frasi del tipo: “È fortunato il tuo ragazzo, hai proprio un curriculum completo, non ti manca niente”, oppure: “Mamma mia, hai degli occhi incredibili”.
Una ragazza ha inoltre raccontato che l’uomo le avrebbe toccato spalle, braccia e gomiti in modo fastidioso, che in un’occasione avrebbe messo le mani sulle sue e che in un’altra circostanza ancora le avrebbe praticato un massaggio sulla schiena all’altezza del reggiseno.
Alla luce delle accuse mosse dalle ragazze, Mediaset ha optato per il licenziamento in tronco per violazione del codice etico. Il 55enne ha protestato vivacemente ritenendo di essere stato trattato diversamente da Giambruno che, pur avendo perso la conduzione del programma “Diario del giorno”, ha comunque continuato a curare il coordinamento redazionale. In sostanza è stato retrocesso, ma è rimasto nella famiglia di Mediaset.
Ecco le motivazioni del ricorso avanzate dal legale del cameraman: “I video sono ancora ben pubblicizzati sul sito di “Striscia la notizia” – riferendosi ai fuori onda di Giambruno -. Una circostanza che deve far supporre come Mediaset ritenga tale vicenda, e i rispettivi filmati, non in contrasto con il proprio Codice etico, che nella lettera di licenziamento del ricorrente assumeva viceversa centrale importanza”.
Infine ha concluso: “Si deve presumere come Mediaset ritenga tale vicenda e i rispettivi video non lesivi della reputazione aziendale, nonostante nel caso relativo al licenziamento del ricorrente, il gruppo giunse a opposte e ben diverse valutazioni”.
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