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Campari

Campari nel mirino delle Fiamme Gialle: si ipotizza maxi evasione fiscale

Pubblicato il 27 Giugno 2024

Il colosso degli aperitivi nel mirino della guardia di finanza. Il gruppo Campari sarebbe colpevole di una maxi evasione fiscale.

Così come riporta l’Ansa, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria delle Fiamme Gialle ha inviato all’Agenzia delle Entrate gli esiti di una attività di verifica fiscale su Lagfin Italian Branch, la filiale italiana della holding lussemburghese del gruppo celebre anche per l’ingrediente dell’iconico Spritz, su una presunta evasione fiscale da oltre un miliardo di euro, con la base imponibile di circa 5 miliardi.

Inoltre, la Procura, guidata da Marcello Viola, ha aperto una inchiesta per omessa dichiarazione dei redditi e omesso versamento delle imposte.

Sono due gli indagati.

Da quanto si è saputo, al centro della vicenda, che è simile al caso Exor (pagò oltre 700 milioni al fisco), ci sarebbe una questione di un mancato versamento della cosiddetta “exit tax” legata ad un’operazione di fusione transfrontaliera tra Alicros e Lagfin.

La nuova indagine, affidata ai pm Enrico Pavone e Bianca Maria Baj Macario, è ancora alle battute inziali, così come il procedimento tributario nato da una attività ispettiva delle Fiamme Gialle milanesi cominciata nel 2019. Gli anni al centro delle contestazioni, respinte dal gruppo proprietario dei più importanti marchi degli aperitivi, tra cui Bitter, Aperol e Crodino, sono quelli compresi tra il 2018 e il 2020.

Con la trasmissione del “processo verbale di constatazione” a Roma, i legali della società della famiglia Garavoglia avranno 60 giorni di tempo per le loro controdeduzioni e poi scatteranno le contestazioni con accertamento.

Parallelamente al fronte tributario, correrà il profilo penale che, ovviamente, come già avvenuto in tanti casi del genere, terrà conto, però, di un’eventuale transazione con l’erario.