Un finanziamento milionario che apre nuove prospettive nella lotta al cancro. Prospettive e speranze che hanno nel loro dna anche un’intuizione pontina. A guidare il team statunitense di ricerca composto da scienziati del Wistar Center e dell’Università di Harward il professor Paul Liberman e il Professor Italo Tempera, scienziato di Latina, che insieme ai colleghi Ben Gewurz, Joseph Salvino, Samantha Soldan, Andrew Kossenkov, Louise Showe e Qin Liu sta indagando i meccanismi che da uno dei virus più comuni portano a sviluppare la malattia più letale per l’uomo.
“Stiamo studiando aspetti inesplorati dell’EBV e dei tumori maligni, scoprendo potenzialmente caratteristiche o percorsi unici che possono essere presi di mira per un intervento terapeutico”, ha affermato il Italo Tempera, professore associato del Gene Expression & Regulation Program dell’Ellen and Ronald Caplan Cancer Center all’Istituto Wistar. “Questa nuova prospettiva potrebbe portare a scoperte rivoluzionarie e strategie di trattamento innovative per l’EBV e le neoplasie epiteliali”.
Il progetto riunisce scienziati del Wistar Institute e dell’Università di Harvard, inclusi esperti di epigenetica, metabolomica e scoperta di farmaci. È la prima volta che i ricercatori di questa varietà di discipline uniscono i loro sforzi per concentrarsi interamente sul legame EBV -cancro epiteliale.
EBV è uno dei virus umani più comuni, infettando circa il 95% delle persone quando raggiungono l’età adulta. I sintomi sono generalmente lievi e la maggior parte delle persone guarisce entro poche settimane. Tuttavia, il virus può rimanere latente nel corpo umano per anni o addirittura decenni e in alcune persone può sviluppare il cancro più tardi nella vita.
Mentre la ricerca si è storicamente concentrata sui linfomi, i tumori epiteliali legati all’EBV sono sia più comuni che più mortali. I tumori epiteliali rappresentano il 75% dei 200.000 casi di cancro correlati all’EBV diagnosticati ogni anno e questi tumori hanno anche tassi di mortalità e fallimenti terapeutici più elevati.
“Il nostro progetto – conclude il professor Tempera – studierà simultaneamente le vulnerabilità metaboliche ed epigenetiche, infatti la combinazione di questi due aspetti può fornire una comprensione completa del ruolo dell’infezione da EBV nel cancro e dei suoi meccanismi sottostanti, portando a intuizioni uniche e opportunità terapeutiche”.
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