“Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro Paese: nella seduta fiume di questa notte in commissione alla Camera è stato infatti approvato l’emendamento al ddl sicurezza che equipara la cannabis light a quella con thc. Il governo Meloni, in preda alla furia ideologica, cancella una filiera tutta italiana, 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga…”., commentai su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Al pensiero di Magi fa eco Marco Furfaro, capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari sociali : “Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro paese. Nella seduta fiume di questa notte in commissione alla Camera hanno approvato un emendamento vergognoso al ddl sicurezza che equipara la cannabis light alla cannabis con elevati livelli di thc”.
“Questa destra, sempre più preda dei propri istinti securitari e della propria furia ideologica repressiva cancella una filiera tutta italiana produttiva e in salute. Il governo dei patrioti attraverso questa norma inspiegabile farà chiudere 3.000 aziende agricole e licenziare 15 mila lavoratori solo per fare un po’ di propaganda. Siamo in mano a ignoranti che non sanno nemmeno di cosa stiamo parlando e continuano a fare danni alle aziende e ai lavoratori”, aggiunge.
“Con l’approvazione dell’emendamento che vieta la coltivazione e la vendita di infiorescenze, resine e oli di cannabis light, il governo ha compiuto un’azione repressiva regalando 150 mln di euro alla criminalità organizzata e lasciando senza lavoro 15mila persone, ignorando deliberatamente le evidenze scientifiche che dimostrano l’innocuità della cannabis light con bassi livelli di tch”, scrive in una nota il deputato di Avs e portavoce di Europa Verde.
“Siamo di fronte a una scelta priva di fondamento scientifico – scrive Bonelli – spinta unicamente dalla necessità di propaganda politica, non una novità per questo governo che, ancora una volta, sceglie di ignorare la scienza, danneggiando così una filiera produttiva che coinvolge migliaia di aziende e agricoltori italiani, molti dei quali giovani e innovatori”.
“È inoltre una decisione che viola le leggi europee e una sentenza della corte di Giustizia che nel 2020 ha stabilito che la commercializzazione della Cannabis light non può essere vietata come libera circolazione delle merci essendo prodotti presenti nel mercato europeo”, continua.
“Questa norma è frutto del furore ideologico della destra al governo che preferisce far fare affari alle mafie invece che far lavorare legalmente 15mila persone e 3mila aziende”, sottolinea.
Un “pericoloso precedente” anche per i Dem.
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