Pubblicato il 17 Febbraio 2022
“Direi a questi tonti che continuano spingere per questa stupidata della legalizzazione, come hanno fatto altri tonti in altri Stati, quello che dico da sempre: legalizzate ma non dite cazzate, specie in un momento in cui l’Unione Europea spinge per mettere un bollino nero persino al vino, cioè all’alcol. Parola di ex tossico”. Così Povia.
Il cantante dice la sua sulle critiche alla Consulta che ha rigettato il referendum sulla cannabis: “Questa scemenza per cui se legalizzano l’erba allora la tolgono alle organizzazioni criminali è falsa, lo diceva anche Borsellino. Anzi, se lo Stato lo permettesse, farebbe in modo che chi la coltiva e la vende diventi lui stesso il primo spacciatore legalizzato”.
Secondo Povia, non esiste la distinzione fra “droghe leggere e droghe pesanti perché le droghe sono droghe tutte. Poi se poi vogliamo parlare dei benefici della pianta che con Thc e Cbd regolati, servirebbe per fare altre cose, tipo torte, infusi, far volare gli aerei, allora siamo alle comiche”, ironizza l’artista.
L’artista esclude, dunque, anche l’affermazione aprioristica dei benefici della cannabis sul dolore: “Io portavo erba a 6 malati terminali. Alleviava qualche dolore e distendeva loro i nervi ma a volte, invece, gli dava un senso di malessere. Tutto dipendeva dal loro stato d’animo”.