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“Cap e c…o sto lavorando” e costringe l’ambulanza a parcheggiare in mezzo alla strada per un intervento di pronto soccorso a Bagnoli

L’episodio è stato denunciato dall’organizzazione “Nessuno tocchi Ippocrate”.

Pubblicato il 17 Agosto 2021

L’organizzazione “Nessuno tocchi Ippocrate” ha raccontato l’ennesimo vergognoso episodio di violenza, fortunatamente solo verbale in questo caso, che ha visto protagonista l’autista di un’ambulanza.

É lo stesso conducente che racconta la vicenda. Nella giornata di ieri l’equipaggio della Postazione 118 Gesù Nuovo, intorno alle 12:40, veniva allertato per un soccorso ad una persona anziana incosciente in zona Bagnoli con codice rosso. In 10 minuti l’ambulanza arrivava sul posto, dove già c’erano i vigili del fuoco che avevano aperto la porta.

Uno dei vigili invitava l’autista dell’ambulanza a parcheggiare dentro il vialetto, così da velocizzare i soccorsi per la persona. Il mezzo però era costretti a fermarsi a metà strada, poiché c’erano delle auto parcheggiate che impedivano la prosecuzione.

A quel punto compariva un signore sui 50 anni che iniziava a dire: “No, no, devo uscire col furgone”. Inizialmente l’autista dell’ambulanza non gli dava retta, ma l’uomo iniziava ad inveire contro di lui con fare offensivo e minaccioso: “Cap e c…o, ooo, agg capit che stai a faticà, ma pur io aggia faticà”.

A quel punto l’autista dell’ambulanza era costretto a fare retromarcia dal vialetto e parcheggiare il veicolo in mezzo alla strada, causando disagio alla circolazione stradale in una carreggiata a doppio senso dove passavano anche mezzi pubblici.

“Sto valutando- scrive l’autista- una denuncia nei confronti di tale soggetto. Specifico che la paziente da soccorrere aveva una sospetta emorragia cerebrale, e che i vigili del fuoco stavano aspettando che portassi il telo su e che mettessi giù la barella”.

Se da una parte è legittima la necessità dell’uomo di lavorare, d’altra parte bisogna avere anche un po’ di buon senso e capire che quell’ambulanza era lì per salvare una vita umana. Quella stessa ambulanza che, magari, un giorno potrebbe salvare la sua vita o quella di un suo caro. Anche l’empatia e la solidarietà, due caratteristiche tipiche di una città come Napoli, sembra che purtroppo stiano scomparendo.