Pubblicato il 16 Agosto 2024
Quella dell’anno scorso è stata ribattezzata come l’estate degli scontrini pazzi, dove i clienti facevano a gara a postare lo scontrino con i prezzi più alti o i servizi a pagamento più assurdi. Fu Selvaggia Lucarelli a lanciare questa moda, quando polemizzò per il piattino vuoto portato al tavolo di alcuni commensali per condividere una piatto di trofie e pagato 2 euro in più. Quest’anno di polemiche ce ne sono state meno, ma non sono comunque mancate e una delle più recenti ha avuto come teatro Capri, l’isola al largo di Napoli più volte accusata di utilizzare prezzi fuori mercato.
Margherita a 24 euro: esplode la polemica
“Concettina ai Tre Santi”, che sorge nel cuore del popolare quartiere della Sanità, è una delle pizzerie più rinomate e conosciute a Napoli che ha saputo imporsi grazie all’utilizzo di prodotti di qualità e che ha aperto una seconda sede a Capri. La polemica è scoppiata dopo che un utente ha pubblicato uno scontrino con i prezzi di una margherita, a 24 euro, e una “pacchianella”, specialità della casa con impasto croccante, pomodoro San Marzano, pomodorino del piennolo del Vesuvio, origano, basilico, olive, capperi e alici fresche, a 28 euro.
Anche l’acque e le bibite hanno un prezzo piuttosto alto e, come succede spesso, gli utenti hanno criticato i costi così alti di un piatto popolare come la pizza. Qualcuno non ha perso occasione per rinfocolare la polemica contro Crazy Pizza, la nuova pizzeria che Briatore ha aperto sul Lungomare di Napoli che pure sta sollevando molte critiche per i prezzi molto alti. In passato Briatore già rispose alle critiche, sostenendo che i prezzi da lui imposti erano giusti e definendosi un genio dell’imprenditoria.
Molti altri utenti hanno però fatto presente due cose che sono anche abbastanza evidenti. Innanzitutto i prezzi sono esposti nel menu, quindi chi ritiene che siano troppo alti può tranquillamente alzarsi e andare a mangiare altrove. Inoltre Capri è una meta molto “vip”, quindi è risaputo che i prezzi di locali e servizi sono più alti rispetto alla media. In conclusione ogni locale sa bene quanto spende in materie prime, servizi, utenze e personale, quindi ha la piena facoltà di mettere i prezzi che vuole. I clienti hanno uno strumento molto democratico a disposizione: il libero arbitrio, grazie al quale possono scegliere dove andare a mangiare e dove spendere i loro soldi.