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Carcere di Santa Maria C.V., i sindacati: “no alla gogna mediatica”. L’appello al ministro

Pubblicato il 30 Giugno 2021

Questa mattina una delegazione del sindacato Uspp si è recato al carcere Francesco Uccella di Santa Marica Capua Vetere dove la situazione è sempre più tesa. Il presidente Moretti: “chi ha sbagliato deve pagare ma no alla gogna mediatica”

“La gogna mediatica non è sicuramente una cosa corretta, chi deve pagare, lo deve fare con un giusto processo e con i 3 gradi di giudizio che spettano, anche perchè riteniamo che moltissimo del personale coinvolto non sia colpevole di nulla”.

A dirlo è il presidente nazionale del sindacato della Polizia Penitenziaria Uspp Giuseppe Moretti, intervenuto questa mattina con il suo vice Francesco Laura e il segretario campano Ciro Auricchio all’esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere “Francesco Uccella in “segno di vicinanza agli agenti” dopo l’operazione dei carabinieri, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha coinvolto due giorni fa una cinquantina di poliziotti della Penitenziaria e soprattutto dopo i video che hanno mostrato la violenza all’interno del carcere.

Chi ha sbagliato deve pagare

“Quanto accaduto il 6 aprile 2020 al carcere di Santa Maria Capua Vetere è la conseguenza delle rivolte dei detenuti verificatesi nei giorni precedenti, quando i reclusi si sono barricati nell’area detentiva del carcere – prosegue Moretti – oscurando telecamere e provocando danni. Ci sono stati sicuramente sbagli tra i poliziotti della penitenziaria che hanno effettuato la perquisizione, e chi ha sbagliato deve pagare”

Immagini forti

“Le immagini che abbiamo visto sono sicuramente molto forti – evidenzia Moretti ha proposito delle violenze che sarebbero avvenute anche su un detenuto disabile – ma vanno contestualizzate. Perchè noi dobbiamo capire che la polizia penitenziaria opera in condizioni critiche incredibili e che abbiamo detto che hanno bisogno delle body cam, proprio per evitare questa strumentalizzazione continua”.

“C’è tanta amarezza – proseguono i sindacalisti – ma sicuramente i poliziotti coinvolti vanno giudicati nei tribunali, non sui media”.

Body cam e taser

Ricordiamo che il Gip di Santa Maria Capua Vetere ha emesso un’ordinanza in carcere per 8 persone, ai domiciliari e divieto di dimora per altri, per un totale di 118 indagati. La situazione continua ad essere, per ovvi motivi, sempre più tesa.

Moretti si rivolge anche al Ministro Cartabia: “ora più che mai – dice – è necessario fornire alla polizia penitenziaria bodycam e taser per contrastare e prevenire eventi del genere”.