La polemica era scoppiata già molti giorni prima della sfida tra Angela Carini e Imane Khelif, ritenuta da molti un incontro non alla pari. L’atleta Khelif è accusata di essere transgender, ma in realtà il termine più esatto per definirlo è intrasex. Con questo termine si fa riferimento ad una serie di caratteristiche innate che non rientrano nelle tipiche nozioni dei corpi considerati femminili o maschili.
Tra questi rientra, ad esempio, l’iperandrogenismo che causa una produzione di testosterone molto più alta di quanto riuscirebbe normalmente a produrre un corpo femminile. In sostanza l’atleta algerina, pur essendo nata donna, ha un cromosoma maschile che le darebbe un vantaggio sulle avversarie. Il difficile nodo etico da sciogliere è il seguente: è giusto che la Khelif gareggi tra le donne, oppure no?
L’incontro tra Angela Carini e Imane Khelif è durato pochissimo, appena 45 secondi. La pugile italiana dopo essere stata colpita violentemente al volto ha deciso di ritirarsi tra le lacrime, una scena che ha fatto il giro del mondo e che ha sollevato un gran polverone social. Molti utenti hanno puntato il dito contro il Cio, che ha consentito di gareggiare tra le donne alla Khelif, che invece era stata esclusa dai Mondiali per il livello di testosterone non compatibile con una competizione femminile.
Inferocita anche Martina Navratilova, ex campionessa del tennis femminile e simbolo della comunità Lgbtq nello sport. La Navratilova ha accusato i dirigenti del Cio di aver messo su uno spettacolo indegno: “Deplorevole. Questo non finirà bene per le persone che hanno consentito una cosa del genere”.
In un altro post ancora più duro ha ribadito la sua posizione: “Un uomo in gara contro una donna alle Olimpiadi, il momento in cui le Olimpiadi sono morte”. I messaggi della Navratilova si sono aggiunti ai tantissimi post di protesta scritti sotto il post dove il Cio ha celebrato le vittorie delle atlete, tra le quali appunto anche Imane Khelif. Molti utenti hanno accusato il Cio di aver permesso ad un uomo di picchiare una donna, benché come detto la situazione è molto più complessa e sembra anche difficile trovare una soluzione equa.
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