Un intervento da 5 o 6 miliardi contro il caro bollette, fondi da mettere insieme senza però ricorrere a nuovi scostamenti, per alleviare soprattutto i costi delle imprese. E’ in questa direzione che sta andando il governo, preparando il decreto con cui tagliare i costi dell’energia.
Azioni che il Governo sta compiendo ma in un clima politico da guerriglia. Infatti, nel pomeriggio di ieri c’è stata una vera e propria strigliata del presidente del consiglio Mario Draghi ai rappresentanti della maggioranza, dopo che nella notte il governo era andato sotto quattro volte, in commissione, sugli emendamenti al milleproroghe. “Così non va” – ha detto Draghi. “Però il governo cambi metodo”, gli è stato risposto da alcuni capidelegazione.
Nonostante tutto, però, “credo che rapidamente, – ha evidenziato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time al Senato – il governo interverrà nuovamente cercando di prevedere o di replicare anche per il secondo trimestre le misure che abbiamo già adottato a gennaio“.
Fra gli interventi sul tavolo del governo, quindi, ci sarebbe una proroga delle misure già adottate nel primo trimestre per le famiglie e le imprese, oltre a prezzi del gas calmierati per le industrie ad alto consumo di energia e una spinta alla produzione italiana di gas.
“Quello che dobbiamo fare – ha poi aggiunto il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti – è cercare di aumentare la produzione nazionale e in qualche modo introdurre dei meccanismi, che sono allo studio, e che credo e spero riusciranno a diventare norma a breve di calmierazione di prezzo con riferimento a determinati settori produttivi”.
Il decreto legge, in pratica, potrebbe contenere un intervento a due strade: da una parte una spinta alla produzione nazionale di gas, dall’altra un’ulteriore accelerazione sulle rinnovabili.
Ma intanto, considerata la situazione attuale, l’auspicio è che i provvedimenti possano essere necessari per affrontare un periodo di tempo contenuto, nella speranza che la crisi in Ucraina possa trovare una soluzione pacifica e che, di conseguenza, la corsa del prezzo del gas possa frenare, o invertire la rotta.
È dunque il giorno del piano con cui il Governo intende affrontare il caro bollette di luce e gas che pesa sulle spalle di famiglie e imprese, dopo i 9,5 miliardi stanziati negli ultimi mesi.
L’Autorità per l’Energia ha provveduto a rendere esplicito, conti alla mano, il continuo rincaro dei prezzi. I conti li ha fatti di recente l’Arera, l’autorità del settore energia, che ha calcolato la differenza tra anno ed anno.
Nel primo trimestre 2022 ha quantificato un aumento del 131% dell’energia elettrica rispetto allo stesso periodo del 2021 per il cliente domestico (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse).
E ancora, oltre al piano per affrontare il caro energia, sul tavolo del Governo approda anche quello per sostenere il comparto auto, in difficoltà. Infine, novità anche sul fronte del Superbonus 110%.
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