Pubblicato il 12 Giugno 2023
Lo ha deciso oggi il Tribunale di Busto Arsizio, escludendo l’aggravante della premeditazione, dei motivi abbietti e delle sevizie. Delusa l’accusa che aveva chiesto l’ergastolo.
La sentenza è arrivata dopo sette ore di camera di Consiglio.
Davide Fontana dovrà ora risarcire 180mila euro al figlio di Carol Maltesi, la donna che, come ha confessato e come ha stabilito la sentenza di primo grado, ha ucciso. Inoltre dovra’ versare ai nonni del bimbo complessivamente 100mila euro e 20mila euro al padre del bambino. L’uomo ha assistito alla lettura del verdetto.
La Corte ha accolto alcuni degli argomenti portati dalla difesa, secondo la quale non ci fu premeditazione perché si trattò di un delitto d’impeto e non ci fu crudeltà perché Fontana non infierì sul corpo della donna oltre a quanto fosse ”funzionale alla sua uccisione”.
L’uomo avrebbe poi cercato di liberarsi del cadavere ”con modi maldestri, approssimativi, confusi” e non aveva fatto ricerche pregresse su come disfarsi del corpo, né per procurarsi il materiale per farlo a pezzi e per la pulizia, che è stata definita “grossolana”. Motivazioni che faranno discutere e non poco.
I legali dell’uomo avevano puntato anche molto sul pentimento di Fontana che giorni fa aveva dichiarato: ”So di poter sembrare parecchio distaccato e controllato, provo un’enorme sofferenza ogni giorno. Sono pentito per quello che ho fatto e non so se riusciro’ mai a perdonarmi. Voglio chiedere scusa a tutti, in particolare ai familiari di Carol e a suo figlio”.
Ex bancario, Davide Fontana ha ucciso Carol nel suo appartamento di Rescaldina l’11 gennaio del 2022. Il corpo è stato poi fatto a pezzi, nascosto in un congelatore e infine gettato in un dirupo nel bresciano. A Fontana i carabinieri sono arrivati dopo alcuni giorni d’indagine. Per depistare gli investigatori, aveva finto di essere Carol, mandando messaggi dallo smartphone della ragazza.
L’assassino ha confessato tutto a pochi giorni dall’arresto.