Pubblicato il 28 Settembre 2024
Carola Rackete si schiera con l’Ucraina. Sorprende l’ala politica che rappresenta, la decisa presa di posizione dell’ex capitano della Sea Watch 2, eletta eurodeputato nella lista presentata dalla Linke, partito dell’estrema sinistra tedesca.
“Essere di sinistra vuol dire stare dalla parte degli oppressi, siano essi in Palestina, in Kurdistan o in Ucraina. Per questo dobbiamo sostenere la richiesta di autodifesa che arriva da Kiev”, ha dichiarato a La Stampa.
L’Europa, quindi, non deve interrompere la fornitura di armi a Zelensky.
“Non c’è pace senza giustizia. Se smettiamo di fornirle le armi, a un certo punto l’Ucraina non potrà più difendersi e finirà per essere occupata dalla Russia. Milioni di persone saranno costrette a fuggire e milioni di persone si ritroveranno a vivere sotto una dittatura”, ha spiegato.
“Chi dice stop alle armi per arrivare alla pace, non cerca la giustizia. Anche io voglio la pace, anche gli ucraini vogliono la pace: non sono stati loro a chiedere di essere invasi! Ma serve una pace giusta. E la precondizione per la pace è che Putin ritiri le sue truppe dal territorio ucraino”, ha sottolineato.