Per appropriarsi del patrimonio dell’anziana, residente nella struttura da lui amministrata, l’uomo le avrebbe fatto redigere due testamenti olografi nei quali veniva nominato unico successore.
Il tutto sfruttando lo stato di incapacità in cui versava l’anziana.
Sono scattate le manette anche per la direttrice e per l’amministratrice di sostegno.
La casa di riposo era già finita nel mirino dei militari quando, il 29 ottobre scorso, erano state arrestate dieci persone per sequestro di persona e maltrattamenti subiti dagli ospiti della stessa struttura.
L’amministratrice di sostegno, anziché protegge l’anziana, avrebbe aiutato il gestore.
Lo avrebbe fatto falsificando una relazione che attestava l’autosufficienza della signora, con l’obiettivo di far revocare l’amministrazione di sostegno.
In cambio la promessa, avuta dal gestore, di ricevere metà del patrimonio.
Inoltre, secondo quanto rivelato dalle indagini bancarie, l’amministratrice di sostegno avrebbe prelevato dal conto dell’anziana 3000 euro, giustificando l’ammanco con false fatture prodotte dalla direttrice.
Fatture, che servivano a simulare costi per la permanenza della donna nella struttura. E proprio la direttrice avrebbe predisposto documenti falsi per coprire i movimenti di denaro.
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