« Torna indietro

Casa famiglia chiusa dal NAS in provincia di Latina: condizioni igieniche inadeguate

Pubblicato il 31 Luglio 2024

I sette minorenni allontanati dalla casa famiglia “La Collina dei Ciliegi” di Aprilia, chiusa dai carabinieri del NAS per condizioni igieniche e sanitarie inadeguate, hanno trovato una nuova sistemazione.

Intervento della Garante dell’Infanzia

La Garante dell’Infanzia della Regione Lazio, Monica Sansoni, ha rapidamente preso provvedimenti per assicurare il trasferimento dei minori in altre strutture di accoglienza. “Tutti i minori presenti nella struttura che è stata chiusa sono stati sistemati in altre strutture sul territorio regionale,” ha spiegato Sansoni. “Ho avuto modo di entrare in contatto con loro e con i relativi Servizi Sociali di appartenenza. Ogni minore è costantemente monitorato. Come Garante ho dato supporto nell’ottica dell’interesse del minore, al fine di garantire la più giusta e opportuna accoglienza e sistemazione.”

Condizioni Precarie

I ragazzi vivevano in condizioni difficili, in un ambiente caratterizzato da problemi di igiene, un sistema idrico non adeguato, infiltrazioni, finestre e tapparelle rotte. “I ragazzi vivevano un disagio,” commenta Sansoni. “È un loro diritto fondamentale vivere in una struttura che offra condizioni dignitose. Gli educatori e le educatrici hanno un ruolo cruciale nel fornire affetto e sostegno. Nonostante le difficoltà, questo affetto non è mai mancato ai ragazzi.”

Ispezione del NAS

Durante un’ispezione, i militari del NAS di Latina hanno riscontrato numerose criticità nell’appartamento gestito da un consorzio siciliano. La struttura presentava infissi rotti, pareti con infiltrazioni, ragnatele, sporcizia, lampadari rotti, serrande bloccate, e un impianto idrico non a norma. Anche le parti esterne erano in degrado, con erba alta e secca che rappresentava un rischio di incendi, e numerosi rifiuti abbandonati.

Azioni e Prospettive Future

Dopo l’ispezione, è stata disposta la chiusura della sede che ospitava i sette minorenni. Gli accertamenti sono ancora in corso e la segnalazione è stata inviata agli uffici del Comune di Aprilia per ulteriori approfondimenti.

La Garante dell’Infanzia conclude con un appello: “La vicenda non deve passare inosservata. Bisogna continuare a tutelare questi ragazzi, garantendo loro il diritto allo studio e una continuità collaborativa per il loro migliore interesse.”