Il caso Almasri è deflagrato e ha provocato un piccolo scossone all’interno del Governo: è indagata dalla Procura di Roma Giorgia Meloni con l’accusa di favoreggiamento e peculato. La polemica è scoppiata quando Almasri, capo della prigione di Mittiga, è stato prima arrestato e poi liberato in Italia. La sinistra, furiosa, ha accusato il Governo di aver liberato un torturatore.
La notizia è stata data dalla stessa presidente del Consiglio tramite un video sui social network, precisando che l’avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato, per il caso della liberazione di Almasri, le è stato inviato dal procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso (ci ha tenuto a precisare con una punta di velenosa ironia) che ha dato il via al processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, conclusosi con l’assoluzione del ministro.
La Meloni ha poi aggiunto che lo stesso avviso di garanzia è stato inviato anche a ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano. Tuttavia la presidente del Consiglio ha ribadito che lei non è ricattabile e che non si fa intimidire, quindi ha intenzione di proseguire dritto per la sua strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione.
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