Riceviamo e pubblichiamo da Enzo Guarnera – nella foto a sinistra – una riflessione sulla vicenda dell’avv. Piero Amara, nella foto a destra.
“La squallida vicenda dell’avv. Piero Amara, pregiudicato e nuovamente arrestato, mi ha ricordato la peste del 1630 narrata dal Manzoni nei Promessi Sposi.
Egli descrive la figura “dell’untore”, come colui che ungeva persone, abitazioni e oggetti, con una sostanza infetta, considerata portatrice della malattia, ed era ritenuto responsabile della sua diffusione.
In Amara individuo un “untore sistematico” della corruzione.
Ha infettato uomini delle istituzioni e semplici cittadini, con una caparbietà degna di miglior causa.
Pare che solo in tal modo riuscisse ad interpretare il ruolo di avvocato.
Da avvocato mi vergogno per lui.
In attesa che i processi futuri accertino altri episodi criminosi del soggetto, mi pongo una domanda.
Il Consiglio dell’Ordine al quale Amara risulta iscritto ha provveduto, almeno, a sospenderlo? Attendo notizie in merito”.
Enzo Guarnera
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